Di fronte ai dazi proposti da Bruxelles su molti prodotti in arrivo dagli Stati Uniti, per controbattere alle chiusure economiche del presidente Trump, questi in pronta risposta tramite i social ha fatto sapere che imporrà una tassazione sugli importi delle automobili dall’Europa pari al 20%.
I prodotti in arrivo dagli States e su cui graveranno questi pagamenti sono diversi: dalle Harley Davidson sino al bourbon, per un totale di oltre 200 categorie di prodotti per 2,8 miliardi. A cercare di sistemare le cose sono in prima linea i tedeschi che oggi sono quelli che stanno accusando maggiormente i colpi della guerra commerciale. I francesi dal canto loro sono rimasti indifferenti, anche perché non sono interessati dalla trattativa.
Germania – USA – Cina
Quando Trump ha minacciato attraverso la sua pagina Twitter l’introduzione di dazi sugli importi d’auto dall’Europa all’America, ha chiuso sottolineando alle aziende locali di produrre in Usa. La verità però è che chi oggi ha stabilimenti di produzione in USA ne sta facendo le spese maggiori, perché Trump non si è messo solo in guerra (una guerra commerciale) con l’UE, ma anche con un colosso come la Cina: la Germania ne è un esempio lampante.
Va ricordato infatti che la situazione è già critica oggi per i produttori di automobili di Germania perché se da una parte hanno stabilimenti in Nord America, che danno lavoro a 116.500 americani, dall’altra hanno anche stabilimenti in Cina. In sostanza le aziende tedesche si trovano ad avere a che fare con dazi su tutti i fronti e già oggi per la produzione 2018 hanno dovuto abbassare i target di vendita.
Per questo se diventassero effettivi anche i provvedimenti fra America ed Europa il colpo potrebbe essere veramente pesante da incassare. Ecco che quindi Berlino incontrerà Richard Grenell, ambasciatore americano giunto in Europa per parlare della questione, per cercare di trovare una soluzione equa.
La voce di Berlino questa volta non è concorde con quella di Cecilia Malmstroem, che ha parlato per la Commissione Europea, dicendo che se la politica protezionista di Trump proseguirà l’Europa risponderà di conseguenza con misure adeguate.
Crolla il settore automotive in Borsa: si aprono giochi pericolosi
La politica protezionista di Trump oggi ha inciso fortemente sul settore azionario: i titoli del settore auto in Borsa sono crollati, incassando colpi che arrivano anche sino al 3%. Chi ha acquistato azioni del settore le sta rapidamente vendendo e la situazione quindi non fa che peggiorare. Si aprono quindi giochi pericolosi per i trader che investono in Borsa e non a caso molti di essi hanno messo in standby la compravendita azionaria, congelando un po’ il mercato.
Se ami investire in Borsa anche tu dovresti forse pensare di cambiare settore, investendo su fronti più sicuri e in costante ascesa, come quello tecnologico o il vecchio e caro fronte dell’oro: se non ami il rischio resta in attesa divertendoti a fare altri generi di investimento. Un esempio? Gioca alla briscola online e tieni sott’occhio le mosse commerciali dei protagonisti di questa crisi, cercando di capire qual è il momento migliore per riprendere i giochi.