Il tema della privacy, e di come questa si bilancia con la sicurezza, è di estrema attualità. Due artisti e designer olandesi pensano che il rischio più grave sia quello di perdere la propria privacy, e di trovarsi come soggetti continuamente tracciati nei propri spostamenti e nelle proprie azioni, e per questo hanno creato una linea di abiti pensata per impedire la sorveglianza continua.
“Molti dicono che non hanno niente da nascondere, che sono più che disponibili a perdere un po’ di privacy per guadagnare in sicurezza”, spiegano i due designer, “ma è una cosa che non ha senso. Tutti hanno qualcosa da nascondere. Le persone hanno diversi lati della propria personalità, ed è una cosa normale. I segreti formano una persona in quello che è ed in quello che vuole essere”.
Gli abiti sono fatti di tessuto metallico, che impediscono di rilevare i telefoni cellulari ma anche di scansionare i chip nelle carte di credito. Nello sviluppo della linea, infatti, Marcha Schagen e Leon Baauw hanno scoperto l’esistenza di numerosi sistemi di tracciamento che prima ignoravano, come chip grandi come un chicco di riso che possono leggere informazioni di qualunque tipo, semplicemente posizionandoli alla giusta distanza.
Il punto sarebbe che numerosi oggetti (dalle carte di credito ai vestiti) sono dotati di chip “RFiD”, che permettono di scambiare informazioni con altri oggetti. Ad esempio, ci sono speciali confezioni di cibo che possono comunicare al forno a microonde qual è la cottura da adottare, in modo che l’utente non debba fare assolutamente niente se non avvicinare la confezione al forno e metterne all’interno il contenuto. Ma cosa succede se queste informazioni sono lette anche da altri? La grande quantità di informazioni disponibili diventa anche un potenziale rischio, ed è da questa idea che partono i due designer quando, come prima caratteristica del loro vestito anti-sorveglianza, bloccano le comunicazioni digitali tra dentro e fuori l’abito. “Molte persone non sono consapevoli della quantità di dati che portano in giro ogni giorno”, spiega Baauw.
Creare un vestito del tessuto adatto, però, non è stato semplice. Non solo è stato necessario trovare la giusta combinazione di fibre che potessero riprodurre l’effetto di una gabbia di Faraday, ma doveva essere anche un tessuto leggero e comodo da indossare. E dopo numerosi sforzi, i due sono riusciti a mettere a punto una linea di vestiti che hanno ora messo in commercio.
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