A 23 anni, Srikanth Bolla è l’Amministratore Delegato di un’azienda, fondata da lui, che oggi vale 7,5 milioni di dollari. Un risultato decisamente notevole, che diventa ancora più ammirevole se si pensa che Srikanth è nato completamente cieco.
Quando Srikanth è nato, diversi parenti e amici dei genitori consigliarono loro di abbandonarlo. Una scelta che sicuramente sarebbe stata comoda, dato che i due, giovani e senza titoli di studio, avevano un reddito di 20.000 rupie (300 dollari l’anno). I due però non solo non hanno accettato il consiglio, ma hanno invece cercato di fare di tutto perché Srikanth crescesse in un ambiente positivo e pieno di affetto. E si direbbe che la loro educazione abbia funzionato: se si considera quello con cui è partito e quello che ha ora, il caso di Srikanth è quasi un record, e non a caso ha attirato l’attenzione del mondo dell’industria e della finanza indiano, che hanno deciso di investire nella società del ragazzo.
Srikanth da piccolo aveva sempre mostrato grandi capacità a scuola, ma quando è arrivato alle superiori aveva iniziato a faticare a causa del suo hanidcap, ma fortunatamente ha incontrato un professore che accettò di registrare le lezioni su audio, in modo che il ragazzo non si trovasse più di fronte al problema dei libri.
Anche all’università Srikanth ha avuto delle difficoltà: nonostante un punteggio più che eccellente, l’IIT (il principale politecnico indiano) gli ha rifiutato l’ammissione, perché non vedente. Ma il rifiuto si è trasformato in un’occasione, perché grazie a quel punteggio è stato invece accettato dal prestigioso MIT di Boston.
Quando ha completato gli studi, Srikanth è tornato in India ed ha deciso di fondare una società dove fare lavorare le persone che, come lui, avevano dovuto lottare per riuscire ad andare avanti nella vita. “La compassione non è dare una moneta ad un mendicante per strada. È mostrare come vivere e dare la possibilità di dare il meglio. Se mostri compassione e fai diventare le persone ricche, se includi le persone nella tua vita e allontani la solitudine, se fai qualcosa di buono, ti torna indietro”, ha spiegato il giovane imprenditore. Ed è probabilmente proprio il fatto di avere la maggior parte dei dipendenti diversamente abili, ma che si sentono apprezzati e incoraggiati, che fa sì che tutti mostrino una grande dedizione alla causa aziendale e la società riesca a raggiungere risultati molto positivi.