Si parla molto di “responsabilità” in politica, di questi giorni. Ma la sensazione è che in Italia manchi non solo il senso, ma il concetto stesso di responsabilità.
Un esempio dalla cronaca: a Reggio Calabria sono stati denunciati diversi dipendenti del Comune per assenteismo. Un caso non certo unico, ma la domanda che nasce è, analogamente a tutti gli altri casi, un’altra: perché in questi casi di cattiva gestione i dirigenti non vengono adeguatamente sanzionati? Perché non vengono loro attribuite le responsabilità che dovrebbero avere, e per cui sono pagati?
Se un dipendente “fa il furbo” può sembrare logico punirlo, ma se non è stato il dirigente a segnalare il cattivo comportamento dovrebbe essere quest’ultimo ad essere punito. Le questioni sono due: o il dirigente è connivente con queste prassi, oppure non sa cosa stanno facendo le persone di cui è responsabile. E questo neppure in termini di quantità di lavoro che sono in grado di sostenere: perché assenze e ritardi sistematici sono cose che normalmente si notano sulla coda di lavoro. Oppure effettivamente lavoro non c’è (e quindi nessun lavoro che si accumula per colpa delle assenze), ma la colpa a questo punto è di chi ha organizzato gli uffici, sovradimensionandoli così tanto rispetto alle esigenze reali.
Sarebbe ora che parole come “responsabile”, “dirigente” o “manager” venissero valorizzate per quel che significa: un dirigente deve dirigere, un responsabile deve avere la responsabilità, un manager deve gestire. Se lo fanno male (al punto che se la gente che lavora per loro c’è o meno al lavoro, non cambia nulla) allora dovrebbe essere il caso che se ne prendano la responsabilità.
Va bene la tutela del posto di lavoro, però se proprio non si vuole introdurre la possibilità di licenziare chi lavora male, dovrebbe essere almeno (in generale) la possibilità di demansionare dirigenti e responsabili, e fare occupare i ruoli a chi è più capace. Ne guadagnerebbe di molto l’efficienza delle amministrazioni (e lo stesso concetto si può applicare anche ai privati, comunque).
Parole sante!
Purtroppo il tornaconto personale ha sempre la meglio sulla responsabilità.
E la cosa che lascia ancora più spaesati è che molte persone fanno fatica a distinguere chi è generoso, rispettoso e Responsabile da chi opera per il solo tornaconto personale e non si cura minimamente dei diritti del prossimo.
Lo si vede in politica, sul lavoro, persino nei comportamenti degli automobilisti.
Il rispetto del prossimo è responsabilità delle proprie azioni…per far proprio questo motto non bisogna essere nè credenti nè dementi.