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Pensione di invalidità: “è dipendente dall’Heavy Metal”

Uno svedese si è visto riconoscere una pensione di invalidità perché “dipendente dall’heavy metal”. L’uomo, il 42enne Roger Tullgren di Hässleholm, infatti si descrive come un fanatico del metal, che si sente profondamente a disagio se non può indossare le magliette dei suoi gruppi preferiti, pantaloni in pelle oppure mimetici, catene e borchie, e soprattutto se non può sentire la sua musica a tutto volume.


roger tullgren - da google_thumb[2]

Nulla di strano, in realtà, dato che di appassionati di metal ce ne sono decine di milioni nel mondo: il problema nel caso di Tullgren è che il suo stile di vita non è facilmente compatibile con la maggior parte dei lavori, o meglio è difficile da mantenere durante l’orario lavorativo della maggior parte dei lavori. E Tullgren non è disposto ad accontentarsi di essere sé stesso nel solo tempo libero.

Solo che questo alla fine ha portato il suo precedente datore di lavoro a licenziarlo, dato che la sua passione per la musica era giudicata problematica, soprattutto perché Roger si assentava spesso dal lavoro per partecipare a concerti o a eventi musicali.

Nella ricerca del nuovo lavoro, Tullgren ha riscontrato come il suo “stile” rappresenti una sorta di handicap sul mercato del lavoro. Da lì, l’idea di farsi riconoscere formalmente la cosa: ha incontrato diversi psicologi ed alla fine è stato riconosciuto che “Roger si sente obbligato a mostrare il suo stile heavy metal. Questo lo pone in una situazione difficile nel mercato del lavoro, e quindi ha bisogno di un supporto finanziario”. E così gli è stato riconosciuta una pensione integrativa per questa sua “invalidità”.

Nel frattempo, Roger ha trovato lavoro come lavapiatti in un ristorante, dove il proprietario lo lascia ascoltare tutta la musica che vuole (purché non disturbi i clienti) e gli dà la libertà di assentarsi per andare a vedere i concerti, a patto di recuperare successivamente le ore perse.

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