Il titolo di questo post è provocatorio solamente fino ad un certo punto. Perché, mentre si ravviva il dibattito sul prezzo della benzina, con crescenti lamentele per i continui aumenti (ma vi invito a rivedere l’approfondimento dedicato al peso delle imposte sul prezzo della benzina), non si può dimenticare che il dato ha diverse implicazioni non trascurabili.
Da un lato, è vero che il prezzo del petrolio è in parte influenzato da elementi di speculazione, che in questi ultimi mesi sta “riprendendo coraggio”, fiduciosa che le riforme del sistema finanziario siano destinate quantomeno a rallentare.
Ma in generale, l’aumento della domanda di petrolio (e quindi, del suo prezzo) è un importante indicatore di ripresa economica. Infatti la domanda di petrolio è legata alla domanda di energia (e di trasporti), che a sua volta è legata alla produzione dell’industria, che a sua volta è legata alla domanda del mercato (o almeno, alle aspettative riguardo essa).
Ecco quindi perché l’aumento del prezzo di benzina e diesel, per quanto spiacevole, costituisce un indicatore di un risanamento delle condizioni dell’economia.
Banche e Risparmio [http://www.banknoise.com]
Ma come è possibile che loo scorso anno quando il petrolio era a 150 Dollari al barile la benzina costava 1,50 euro al litro, ora che il petrolio costa 95 dollari la benzina costa 1,52 euro al litro!…Ma stiamo scherzando!
Questa si chiama SPECULAZIONE!!!…e lo STATO dov’è???????
Ma come è possibile che lo scorso anno quando il petrolio era a 150 Dollari al barile la benzina costava 1,50 euro al litro, ora che il petrolio costa 95 dollari la benzina costa 1,52 euro al litro!…Ma stiamo scherzando!
Questa si chiama SPECULAZIONE!!!…e lo STATO dov’è???????