Economia e Finanza

USA: deficit "esploso" per i costi della crisi… o della gestione Bush?

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Uno dei problemi dei vari interventi di “salvataggio” (TARP in primis) dell’economia americana da parte del Governo USA è costituito dal loro costo, facendo crescere in modo sostanziale il deficit, con conseguenze non solo sull’affidabilità del governo USA come debitore (che certamente diminuisce, ma in modo marginale), ma soprattutto sulla necessità di applicare nei prossimi anni politiche fiscali che permettano di “rientrare” parzialmente del deficit (e Obama in questo momento è sotto accusa per non aver ancora fissato politiche chiare in questo senso), o quantomeno di non farlo crescere ulteriormente, con le conseguenze immaginabili sui contribuenti americani.
Un interessante articolo del New York Times dei giorni scorsi mostra però mette sotto accusa la passata presidenza Bush, che avrebbe impostato la strada verso i conti in rosso.
Infatti, Bush nel 2001 aveva ereditato da Clinton una nazione che poteva vantare conti che “promettevano” un attivo annuale di oltre 800 miliardi di dollari. A trasformare questo attivo in un deficit di quasi 1.200 miliardi di dollari (che vuol dire 2 trilioni di dollari in meno…) non ci sarebbero solo gli interventi a supporto dell’economia e il ciclo economico sfavorevole (che chiaramente si traduce in minori entrate fiscali) ma le scelte economiche fatte durante l’amministrazione di George Bush, un misto di spese pubbliche e di tagli fiscali che si sono tradotti in azzeramento dell’attivo, portando i conti in rosso, a circa 100 miliardi di dollari di deficit.
Banche e Risparmio [http://www.banknoise.com]


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1 commento

  • Riguardo a Bush non capisco bene l'uso del condizionale: le cifre del bilancio federale USA negli anni della sua Amministrazione son li' da vedere (guarda ad es. http://research.stlouisfed.org/fred2/series/FYFSD?cid=5) e tutti sanno che ha tagliato le tasse nel momento in cui aumentava le spese (specialmente militari ed ancor piu' specialmente belliche).

    Quanto al deficit del 2009 (previsto ben oltre il 10% del PIL), sara' dovuto alla prosecuzione "obbligata" delle politiche di Bush (spese di guerra + mancata abolizione del suo taglio delle tasse), allo "stimulus" (interventi per rilanciare l'economia attraverso opere pubbliche e tagli delle tasse; mi par di ricordare circa 800 miliardi di dollari in 2 anni, ovvero il 3% del PIL all'anno) e alla recessione in se' (le aziende vanno in rosso e loro tasse si azzerano; chi perde il lavoro smette di pagare le tasse e anzi ha diritto all'indennita' di disoccupazione).

    I fondi TARP non sono pochi (700 miliardi~6% del PIL, non ancora completamente spesi) ma non sono necessariamente a fondo perduto: sono stati utilizzati per comprare degli "asset" (ad es. azioni bancarie) di valore incerto ma non necessariamente nullo o inferiore a quanto pagato (tra l'altro, 70 miliardi di fondi TARP stanno per essere restituiti da alcune banche messe meglio delle altre).