La famiglia degli strumenti di misura è davvero molto ampia: alcuni di loro vengono usati praticamente ogni giorno da chiunque, mentre altri sono un po’ meno noti (ma non per questo meno importanti) perché vengono utilizzati solo in determinati ambiti. Per misurare il pH di un liquido o di altri materiali solidi o semi solidi si ricorre all’utilizzo del phmetro. Introdotti sul mercato fin dagli anni ’30, nel corso del tempo c’è stato uno sviluppo che ha portato alla creazione di diversi modelli e tipologie di piaccametro.
Il funzionamento può quindi variare da uno strumento all’altro ma in linea di massima il meccanismo di base è sempre lo stesso. Il dispositivo è composto da una sonda, da un corpo centrale e da un display. La sonda viene messa a contatto con il materiale da misurare e reagisce producendo un segnale, che viene poi raccolto dal dispositivo interno che, dopo aver effettuato i calcoli necessari, trasmette il valore del pH al display.
Il ph-metro è uno strumento fondamentale nei laboratori, in quanto viene utilizzato per effettuare i controlli di qualità e per eseguire i rilevamenti ambientali. A livello industriale questo dispositivo è molto impiegato nel settore farmaceutico ed in quello alimentare. E non bisogna dimenticare l’importanza che può rivestire sia in ambito lavorativo che in ambito domestico per quanto riguarda l’agricoltura: il valore del pH del terreno è fondamentale per la crescita delle radici e la salute delle piante
Cos’è il pH: quando e perché viene analizzato
Chi non ha molta dimestichezza con i termini tecnici si starà già chiedendo cosa sia il pH. Con questa sigla si indica l’unità di misura della quantità di ioni di idrogeno presenti in una soluzione. Se gli ioni sono presenti in quantità elevate, la soluzione ha un elevato livello di acidità; quando invece gli ioni sono pochi, la soluzione è alcalina. In altre parole, il PH serve a misurare l’acidità o l’alcalinità di un liquido o di un’altra sostanza.
Il valore viene misurato su una scala che va da zero a quattordici, con zero che rappresenta il livello massimo di acidità e quattordici rappresenta il livello massimo di alcalinità. Se il ph-metro rileva un pH pari a 7, la sostanza in questione è neutra: questo è anche il pH dell’acqua pura. I dispositivi che permettono di misurare il livello di alcalinità e acidità delle sostanze possono essere impiegati in diversi ambiti.
Dove trovare i migliori phmetri: scelta del modello e utilizzo
Sono tantissime le possibili applicazioni, ma sono tantissimi anche i modelli disponibili oggi sul mercato. I migliori strumenti per l’analisi del pH si possono trovare sul sito di RS Components, che con i suoi 70 anni di storia è un solido punto di riferimento mondiale per le industrie ed i professionisti. Sul catalogo online di questa ditta è possibile trovare gli strumenti dei marchi più prestigiosi come Hanna Instruments (il top nel campo dei ph-metri), Testo e Delta Ohm.
Per scegliere il dispositivo più adatto alle proprie necessità basta impostare le caratteristiche desiderate con i filtri di ricerca. Gli articoli possono essere selezionati in base al marchio, al pH minimo e massimo rilevabile, alla risoluzion pH, alla precisione, alla temperatura minima e massima rilevabile, alla conduttività, al potenziale di riduzione di ossidazione. Per conoscere tutti i dettagli di ogni modello basta consultare la relativa scheda tecnica.
Prima di essere utilizzato, lo strumento deve essere calibrato: per effettuare questa operazione di solito si ricorre all’utilizzo delle cosiddette soluzioni tampone; se il dispositivo viene impiegato quotidianamente, per evitare errori la cosa migliore da fare sarebbe effettuare la calibrazione ogni 15/20 utilizzi. Dopo la calibrazione bisogna ripulire (sciacquandolo con acqua distillata) e asciugare l’elettrodo: solo a questo punto sarà possibile immergere la sonda nel campione della sostanza per fare la misurazione.