Dal 15 marzo 2021 l’Italia si è tinta nuovamente di rosso: con il decreto del nuovo governo Draghi infatti gran parte delle regioni sembrano essere tornate all’anno scorso, con restrizioni e lock down necessari per contenere la diffusione dei contagi. In realtà, come evidenziato dai principali protagonisti del settore immobiliare tra cui Tecnocasa, la situazione attuale è ben diversa rispetto a quella dello scorso anno. Le limitazioni riguardano solo alcune attività e fortunatamente almeno questo settore sembra non stia subendo eccessivi disagi.
Vediamo insieme come procede e cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro, almeno per quanto riguarda il mercato immobiliare.
- Il mercato immobiliare non si ferma, nemmeno in zona rossa
Il mercato immobiliare non si è fermato nemmeno nelle regioni che rientrano nell’ormai famosa zona rossa e questo è già un primo fattore positivo. Nel nuovo decreto è infatti espresso chiaramente che le visite da parte di potenziali acquirenti o di affittuari sono consentite anche laddove le restrizioni si fanno più rigide. Anche in zona rossa dunque è possibile andare a vedere personalmente un immobile che si intende acquistare o affittare, senza rischiare sanzioni. Le agenzie immobiliari sono dunque operative in questo periodo, contrariamente a quanto era avvenuto un anno fa, quando in pieno lockdown anche loro si erano dovute fermare.
Il fatto che tali attività siano consentite, seppur sempre rispettando le misure di sicurezza previste ed ormai conosciute da tutti, è senz’altro positivo. Anche perché, come hanno evidenziato diverse agenzie immobiliari, i potenziali acquirenti ci sono e la richiesta di case continua a salire.
- Gli italiani continuano a cercare casa
Secondo le recenti indagini di settore, gli italiani stanno continuando a cercare casa e la situazione attuale non sembra averli fermati. Certo, la domanda è calata sensibilmente rispetto agli anni prima della pandemia ma questo c’era da aspettarselo. L’intero settore tuttavia si sta riprendendo decisamente bene, meglio di quanto era stato previsto.
Nell’ultimo anno d’altronde l’idea stessa di casa è stata rivalutata da moltissimi italiani. Sono state diverse le famiglie che si sono trovate all’improvviso a condividere spazi troppo ristretti o che hanno radicalmente modificato le proprie abitudini.
- Cresce la necessità di una casa più ampia
Tra smart working e DAD, che ormai hanno condizionato la vita di moltissimi italiani, è cresciuta la necessità di una casa più ampia, con un maggior numero di stanze. Oggi sono parecchie le famiglie che si trovano a trascorrere la giornata insieme, all’interno delle mura domestiche. I genitori in smart working sono ancora tantissimi, così come i bambini costretti alla didattica a distanza per via delle scuole chiuse. È dunque chiaro che molte famiglie cerchino un appartamento più ampio, in cui ognuno possa avere il proprio spazio.
- In molti cercano casa fuori città
Il fenomeno dello smart working ha spinto molti italiani a cercare casa al di fuori dalla città, non avendo più la necessità di vivere in prossimità del proprio luogo di lavoro. Sono infatti aumentate le richieste di immobili in periferia o in campagna, dove si può godere di maggior tranquillità ed i prezzi sono più bassi.