Kurtis Baute si definisce “scienziato stravagante”, e forse questo chiarisce il perché del suo insolito esperimento: l’uomo si è rinchiuso in una piccola tenda di plastica a tenuta d’aria con 200 piante per vedere se potevano trasformare anidride carbonica in ossigeno abbastanza velocemente da tenerlo in vita.
Kurtis Baute si è sigillato in una “Bolla di plastica” di 3 metri per 3 nel cortile della casa di suo fratello nella Columbia Britannica, in Canada. L’obiettivo era scoprire se circondandosi di piante, queste riuscivano a convertire una quantità sufficiente della CO2 che espirava in ossigeno per permettergli di sopravvivere nel recinto sigillato per almeno tre giorni.
Sfortunatamente, l’esperimento non ha avuto il successo sperato, ed ha dovuto interrompere l’esperimento dopo solo 15 ore, poiché i livelli di CO2 avevano già raggiunto un livello pericoloso e l’uomo rischiava di subire danni cerebrali o addirittura di cadere in coma. Apparentemente, il cielo nuvoloso ha impedito alle piante di ricevere tutta la luce solare di cui avevano bisogno per la fotosintesi, quindi non riuscivano a riciclare abbastanza velocemente la CO2.
Baute però ha definito l’esperienza un “enorme successo” poiché il suo obiettivo principale era in realtà evidenziare gli effetti devastanti del cambiamento climatico e delle emissioni di CO2.
“La cosa assurda del mio esperimento è che alcuni dei valori che mi hanno spinto a interrompere l’esperimento sono cose affrontate ogni giorno da molte persone su questo pianeta. Tutti meritano l’aria pulita, ma non tutti ce l’hanno”, ha scritto.