Si parla molto dello spread in questi giorni. Ma che cos’è lo spread? Credo valga la pena spiegarlo in modo semplice, perché l’impressione è che ci sia molta poca chiarezza sull’argomento.
Semplificando al massimo, lo spread è un indice di quanto gli investitori si “fidano” dei titoli di stato italiani, o in altre parole di quanto si fidano a prestare soldi allo Stato italiano.
La domanda comune è “chi se ne frega della fiducia degli investitori?“. La risposta è che effettivamente uno potrebbe anche decidere di disinteressarsene: all’estremo, uno potrebbe decidere anche di non ripagare i prestiti del tutto (c’erano anche proposte in questo senso, in campagna elettorale).
Se però non ripagate i prestiti c’è una inevitabile conseguenza. Non tanto le possibili sanzioni, ma il fatto che nessuno vi presterà soldi. E questo è vero, in una certa misura, anche se ci si “limita” a dare l’impressione di non preoccuparsi di ripagare i debiti.
Quindi la condizione obbligatoria per fregarsene degli investitori è non avere bisogno di farsi prestare altri soldi da loro. Purtroppo per noi, non è questo il caso dell’Italia, che ha bisogno di chiedere continuamente prestiti ai mercati (perché i prestiti scadono continuamente e vengono continuamente rinnovati). In aggiunta aumentare il deficit non aiuta certo, dato che aumenta al contrario la necessità di ricorrere a prestiti dei mercati.