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Le scommesse raccontate dagli allibratori, l’intervista alla trading room di Snai

dadi e probabilità

Le scommesse sportive mantengono vivo un trend più positivo: secondo i dati Agimeg la raccolta complessiva del 2017 ha toccato i 10 miliardi di euro; di questi, il fatturato al netto delle vincite ridistribuite agli scommettitori risulta pari a ben 1,3 miliardi di euro e, stando alle proiezioni, il 2018 potrebbe concludersi con numeri ancor più rosei.


Stiamo parlando di un mercato in salute intorno al quale gravitano le speranze di tanti appassionati di sport che cercano nella loro conoscenza la chiave per vincere la tanto agognata schedina. Ma per passare in cassa bisogna mischiare altri ingredienti alla solo conoscenza dello sport su cui si decide di puntare, ovviamente tanta fortuna ma anche una buona conoscenza del funzionamento delle quote.

Sono uno degli aspetti caratteristici delle scommesse sportive, seguono una logica spietatamente matematica e, purtroppo per i giocatori, stanno sempre dalla parte del bookmaker. Le quote affascinano, suggeriscono consigli e vengono studiate da tutti i giocatori esperti molto attentamente. Per trovare risposta ad alcune curiosità o semplici quesiti abbiamo avuto modo di fare una chiacchierata con gli addetti alla trading room di Snai, tra i primi bookmaker italiani per storia e innovazione.

Qual è l’esatta mansione di una trading room?

La trading room è uno dei centri nevralgici di un’azienda come Snai ma anche delle altre agenzie di scommesse. Popolata da professionisti specializzati nella gestione del rischio, dell’accettazione delle scommesse e del trading, anche e soprattutto per quanto concerne la parte live. Insomma, siamo noi che vi forniamo le quote sulle quali puntare.

Considerato il numero di eventi di un palinsesto e l’evidente similitudine che c’è tra le quote di un operatore e quelle di un concorrente, viene da chiedersi: i bookmaker si copiano tra loro?

Non si può parlare di vero e proprio copiare, ma sì, un allineamento c’è. Ciò avviene per evitare fenomeni speculativi che possono capitare quando, soprattutto nel confronto con altri mercati, le quote offerte sono molto diverse.

Oltre il nostalgico 1-x-2, quali sono le scommesse più gettonate dai giocatori italiani?

Un palinsesto come quello di Snai è talmente vasto che nel tempo le giocate più gettonate si sono molto diversificate. Statisticamente si può dire che la tipologia su cui ricadono più giocate sia la Combo (es. 1 più Over2,5), ma vanno molto per la maggiore anche le scommesse sui marcatori, cartellini e calci d’angolo. Ma questo riguarda ovviamente le giocate pre-match, se invece ci rivolgiamo al live le scommesse sui gol (prossimo gol, over o under…) sono assolutamente avanti, così dopo una segnatura si può esultare due volte.

Quali sono invece le strategie più utilizzate per la scelta di quote o sistemi?

Ogni scommettitore cerca di rispettare una sua filosofia, quindi più che definire queste delle strategie si potrebbe dire che i giocatori modellano il proprio stile sull’evento.

Troppi giocatori su una quota generano l’abbassamento della stessa: vero o falso?

Assolutamente vero, è una sorta di sistema di protezione del banco. Questo che descrive è un chiaro caso di “dropping odds”, caduta di quota. Un flusso di gioco molto ampio su una sola quota ne determina la svalutazione, altrimenti in caso di vittoria bisognerebbe pagare caro tutti quelli che hanno vinto. Talvolta capita addirittura che venga abbassata la percentuale di allibramento della scommessa (che comporta la riduzione di tutte le quote coinvolte).

Non è però l’unico caso in cui una quota scende.

Tanti fattori possono essere causa di questa cosa. Prendiamo un partita come Juventus – Barcellona dove la quota degli spagnoli sale a 4.00, in Italia. Questa impennata potrebbe andare in arbitraggio con la quota dei bookmaker inglesi (ad esempio) che sarà intorno a 3.50. A quel punto la trading room decide se accettare il gioco speculativo sul Barcellona oppure intervenire su allibramento o accettazione. Ma tanti motivi possono generare una dropping odd: il meteo, l’infortunio di un campione, una dichiarazione forte nel pre gara…

Senza entrare nel merito scientifico, qual è la giocata che statisticamente offre il maggior payout?

Se parliamo di ritorno economico le scommesse live possono superare anche il 90%, il motivo è che si tratta di puntate quasi sempre singole. Quindi tocca rispondere con una banalità, il payout diventa più sicuro se ci sono pochi eventi giocati.

Un consiglio, invece, su una tipologia ancora poco considerata ma interessante?

Diciamo che con un’offerta così vasta conoscere tutte le possibili tipologie di gioco è assai arduo. In ogni caso consigliere di testare gli scorecast, ovvero la combinazione tra risultato esatto e marcatori, non semplice ma adatta per i tifosi di una squadra che sanno tutto di questa e magari intercettano l’intuizione giusto che, questo è sicuro, sarà ben pagata.

Togliamoci un’ultima curiosità sempre a proposito dei grandi palinsesti, come fa la trading room a decidere le quote, ad esempio, dei match di terza categoria australiana?

Esistono dei feed esterni ai quali ci affidiamo e sono unicamente specializzati su questi campionati. Le notizie che in Italia giungono da queste competizioni sono poche, frammentarie e non molto rilevanti, quindi il problema di questo calcio lontano dai grandi palcoscenici non è tanto l’allibramento bensì il doverci puntare.

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