Natale è ormai dietro le spalle. Per molti, questo vuol dire anche avere risolto il problema delle idee regalo. Ma questo non vuol dire che il tempo dei regali sia finito. Il che può essere una fortuna dato che può succedere che dopo aver fatto un regalo di Natale “sotto tono”, si riesca a trovare qualcosa a prezzo abbordabile che “sarebbe stato un regalo perfetto” (magari dopo avere visitato siti come Troppotogo.it). La buona notizia è che avete ancora tempo per rimediare: c’è sempre la Befana, ovviamente, ma l’aspetto più interessante è che per quanto lo scambio di doni venga associato con il Natale e il 25 dicembre, in realtà avvenga in date diverse a seconda delle tradizioni locali, per quanto oggi siano state “diluite” verso un’omogeneizzazione verso il festeggiamento più comune..
E’ interessante notare che il termine “strenna”, i doni augurali, risalirebbe addirittura contemporanei alla fondazione di Roma: la tradizione sarebbe istituita da Tito Tazio (il re dei Sabini del famoso “ratto delle sabine”) e prevedeva che si raccogliesse il ramoscello di una pianta nel bosco sacro alla dea Strenia (da cui quale derivò il termine latino strenae per i doni di vario genere, anche monete, da scambiarsi nelle festività dei Saturnalia, e il moderno “strenna”). Lo scambio aveva scopo di essere di buon auspicio per il nuovo anno, e quindi veniva fatto il primo giorno dell’anno.
Venendo a tempi più moderni, le date dello scambio di doni sono varie, così come cambia il “portatore” dei doni. Vediamo alcune di queste tradizioni.
San Nicola – 6 dicembre. In molti paesi centro-europei è il 6 dicembre, giorno di San Nicola di Mitra, è il giorno dedicato ai doni: è curioso notare come in Italia il sociologo Ulderico Bernardi abbia notato come sarebbe stato il fiume Piave a fare da confine alla penetrazione di questa tradizione. Infatti, alla sua destra (quindi, ovest del Veneto, Lombardia e così via) si festeggia Babbo Natale il 25 dicembre, mentre alla sua sinistra (est del Veneto e Friuli), oltre a bellunese e Trentino, si festeggia San Nicola (o San Niccolò). La ragione sarebbe l’influenza austriaca, e non a caso San Nicola è ampiamente festeggiato nei paesi di lingua germanica.
Santa Lucia – 13 dicembre. In diverse province del Nord-Est i doni li porta Santa Lucia da Siracusa, la notte del 13 dicembre. Il noto detto popolare dice “Santa Lucia il giorno più corto che ci sia”: lo scambio di doni è quindi associato sempre al solstizio di inverno. Solo che cinque secoli fa, quando questo detto è nato, il calendario era diverso, ed oggi il solstizio è invece il 21/22 dicembre.
San Basilio – 1 gennaio. In Grecia (dove la religione più praticata è quella cristiana ortodossa) lo scambio di doni non è ricollegato alla nascita di Gesù. A portare i regali è San Basilio, il giorno di capodanno. Anche in Russia i regali arrivano a capodanno, ma li porta Nonno Gelo.
Epifania – 6 gennaio. A pensarci, è il giorno dove è più logico lo scambio dei doni, perché fa da parallelo con i doni portati dai Re Magi a Gesù bambino. In Spagna sono proprio i Magi a portare i doni ai bambini, la notte del 6 gennaio.