Il referendum catalano si è tenuto in mezzo alle violenze e le autorità spagnole rifiutano di riconoscerne i risultati. Si è creata una situazione di estrema tensione e va detto che la colpa, a nostro modo di vedere, è in gran parte del governo centrale spagnolo, che facendo “muro” contro il referendum ha convinto molti della sua importanza. A nostro parere, non ci sarebbero state così tante persone a voler votare, né a votare per l’indipendenza, se non ci fosse stato lo sforzo per negare loro questo diritto.
Sarebbe stato più saggio usare una strada completamente diversa. Ma prima facciamo una premessa: la valutazione è sull’approccio del governo spagnolo, e non sul fatto che l’indipendenza della Catalogna sia giusta o sbagliata. La strada più semplice poteva essere supportare il referendum, facendo campagna per il “rimanere” nella Spagna. Ma è chiaro che questo approccio poteva essere rischioso quindi c’era una ulteriore carta che il governo poteva giocare: essendo un tema che impatta sulla costituzione spagnola, poteva essere formalmente legittimo chiedere che fossero i cittadini di tutta la Spagna a votare.
essendo un tema che impatta sulla costituzione spagnola, poteva essere formalmente legittimo chiedere che fossero i cittadini di tutta la Spagna a votare
Una forzatura, ma lo è fino ad un certo punto: se io organizzassi un referendum a casa mia per decidere se devo pagare le tasse, è chiaro che lo vincerei, ma è altrettanto chiaro che non avrebbe nessun valore. Perché un referendum abbia valore deve coinvolgere un bacino ben più ampio, e cioè tutti i soggetti interessati dalla scelta. Come detto, chiedere che votassero tutti i cittadini spagnoli sarebbe stata una forzatura, ma certamente migliore delle violenze e del clima di oppressione cui abbiamo assistito. Il governo spagnolo, formalmente, sarebbe stato dalla parte della ragione, e sarebbero stati i Catalani a trovarsi a cercare di impedire di votare agli altri spagnoli.
La morale che si può trarre da questa storia è che, come in altri casi, la classe politica inadeguata finisce spesso con l’esacerbare i problemi, portandoli rischiosamente vicini al punto di non ritorno.