Quando gli esperti parlano di lavori destinati a sparire nei prossimi decenni a causa delle innovazioni tecnologiche (intelligenza artificiale e robotica in primis), viene da pensare che la categoria dei sacerdoti sia probabilmente tra le meno interessate dalla cosa. Un’idea sbagliata, a quanto pare, dato che è da poco nata una linea di “robot buddisti” che possono eseguire servizi funebri ad una frazione del costo richiesto dai sacerdoti umani.
Pepper, un robot umanoide sviluppato da SoftBank Robotics, ha assunto numerosi lavori in quanto è arrivato sul mercato due anni fa. Pubblicizzato come il primo robot capace di leggere le emozioni umane, Pepper in Giappone è usato banche, negozi di sushi e case di cura dove funge solitamente da receptionist, identificando i visitatori tramite il suo software di riconoscimento facciale, offrendo informazioni o anche semplicemente chiacchierando con le persone. Ma Pepper ha recentemente trovato un nuovo lavoro: il prete buddista per i clienti che cercano di ridurre i costi funebri.
Nissei Eco, una società che offre servizi funebri, ha recentemente lanciato una nuova campagna per i clienti “attenti al budget”, e che sono disposti ad accettare un robot che cantano mantra e recitano sutri, anziché un sacerdote umano. Questo permette di dimezzare i costi del funerale.
I robot buddisti indossano abiti e vestiti tradizionali da sacerdote, ma Nissei Eco spiega che il loro servizio è rivolto principalmente a clienti laici in cerca di alternative più economiche ai rituali tradizionali. Quest’idea è apparentemente parte di una campagna più ampia per cercare di innovare un settore dove l’innovazione non è esattamente di casa, anche se va detto che in Giappone non mancano le scelte insolite per il “caro estinto”.