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Audiofili giapponesi si fanno installare una rete elettrica separata, alla ricerca della massima qualità del suono

traliccio elettrico

In Giappone vi sono degli audiofili così ossessionati dalla ricerca del suono perfetto da fare installare dei tralicci elettrici separati in modo da avere elettricità con meno interferenze e quindi permettere ai loro impianti hi-fi di riprodurre il suono in maniera ideale.


In realtà, non tutti sono convinti che cambiare le linee di alimentazione migliori la qualità del suono (a meno che la corrente che arriva sia molto più instabile del normale), in quanto comunque la corrente attraversa il trasformatore dell’impianto che dovrebbe anche renderla più regolare. Però gli appassionati insistono: “L’elettricità è come il sangue. Se il sangue è malato, allora lo diventa anche tutto il corpo. Non importa quanto costoso sia un impianto hi-fi, ma suonerà scadente se ha cattivo sangue”, ha spiegato Takeo Morita al Wall Street Journal.

Come è facile immaginare, installare dei tralicci elettrici non costa poco: un appassionato, il sessantaduenne Yukio Yoshihara, ha raccontato di aver speso oltre 35.000 euro per avere un collegamento privato. Yoshihara ha spiegato di avere sempre avuto l’impressione che il suo impianto suonasse meglio di notte, e ha collegato questo al fatto che durante quelle ore i suoi vicini non usavano gli elettrodomestici, decidendo poi di consultare degli elettricisti per valutare eventuali disturbi sulla rete elettrica e chiedendo poi di avere un traliccio tutto per sé. Yoshihara assicura che adesso che ha un canale diretto o quasi con la centrale elettrica, il suo impianto suona molto più vivido e brillante. Va però detto che sua moglie dice di non avere notato nessuna differenza.

La nicchia degli appassionati di musica interessati a farsi installare un traliccio privato sembra in grossa crescita, al punto che è nata una rivista specializzata solo nell’alimentazione elettrica degli impianti audio.

 

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