Alcuni anni fa, un gruppo di neurologi ha compiuto uno studio decisamente insolito, per studiare il funzionamento del cervello: hanno tenuto bendati 13 volontari per 96 ore (quattro giorni), chiedendo loro di registrare tutto quello che “vedevano”. Tutti i soggetti erano sani, senza precedenti di patologie dell’occhio o di psicosi di qualche tipo.
Dieci partecipanti (il 77%, dunque) ha avuto allucinazioni visive, tipicamente a partire da alcune ore dopo che avevano iniziato ad indossare la benda, a dimostrazione del fatto che “la privazione visiva è sufficiente a causare allucinazioni in soggetti normali”. Alcune delle allucinazioni erano particolarmente vivide ed intense, anche se comunque i soggetti rimanevano sempre consapevoli della natura illusoria di ciò che “vedevano”.
Molte allucinazioni erano semplici luci e forme, ma alcune erano decisamente più elaborate, simili a sogni: uno dei soggetti ha raccontato di avere visto una farfalla che si è trasformata in un tramonto, una lontra, e, infine, un fiore. Un’altra partecipanti ha invece visto Elvis Presley, che le è “apparso” inaspettatamente mentre stava per incontrare un visitatore.
Un altro partecipante ha raccontato di avere avuto allucinazioni specie quando ascoltava musica (in particolare il Requiem di Mozart), vedendo prima un teschio, poi una figura umana che indossava una qualche maschera cerimoniale, e in un’altra occasione gli è apparsa una donna anziana, con volto rugoso e capelli bianchi, che si è trasformata poi nel volto di un topo.