Alcool e sbronze

Gara di cavalli con fantini ubriachi per festeggiare Tutti i Santi

un momento della gara - screenshot da youtube

In Guatemala c’è una curiosa tradizione per celebrare Tutti i Santi il 1° novembre di ogni anno: è nota come la gara dei “cavalli ubriachi”, ma va detto che ad alzare il gomito non sono gli animali, ma i loro fantini, ma se questo tutela i cavalli non aiuta certo la sicurezza di chi li cavalca.


La strana corsa si tiene nella cittadina di Todos Santos (che appunto significa “Tutti i Santi” in spagnolo, e perciò organizza particolari festeggiamenti per l’occasione), e in realtà di vere regole non ce ne sono: non c’è una vera partenza né un vero arrivo, e i fantini si fermano ogni volta che hanno voglia di un altro goccetto.

La sera prima della corsa viene sacrificato un pollo per benedire il tracciato, mentre i fantini passano tutta la notte a bere un liquore locale chiamato Quetzalteca. La mattina dopo sono “pronti” per correre. “Qui non beviamo molto il resto dell’anno, per motivi legati alle nostre tradizioni, quindi non ci vogliono molti bicchieri perché tutta la città sia in preda all’ebbrezza alcolica”, racconta una donna del luogo. E infatti sembra non sia difficile trovare uomini svenuti a causa dell’eccesso di alcol già prima di mezzogiorno.

La corsa era nata come forma di protesta contro i conquistatori spagnoli: nel XVII secolo, infatti, agli abitanti locali (di stirpe Maya) era stato proibito cavalcare cavalli, e quindi si può intuire come sia iniziato il tutto. Oggi la corsa simboleggia ancora una protesta contro il colonialismo, ma è considerata anche una forma di omaggio ai defunti. Il rischio cui si espongono i fantini ubriachi (in quelle condizioni, la probabilità di incidenti anche gravi è tutt’altro che remota) è considerato un omaggio alle divinità: se morisse, sarebbe una sorta di sacrificio alla terra, per campi fertili nell’anno successivo.

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