Vivere di rendita non è impossibile, nonostante la crisi economica ed un Paese (l’Italia) che impone livelli di tassazione delle rendite finanziarie intorno al 26%. Per farlo occorrono innanzitutto capitali da investire ed una capacità di valutazione degli affari in grado di soppesare attentamente età del portafoglio, profilo di rischio e necessità reddituali. Al giorno d’oggi le possibilità di investimento sono molto varie, basti pensare ai libretti di risparmio postale o alle occasioni di investimenti bancari, o ancora ai sistemi di integrazione pensionistica offerti dalle assicurazioni e ancora gli investimenti sul mattone.
In questo articolo faremo degli esempi dandovi dei consigli su come potete investire i vostri risparmi evitando fregature.
Leggere attentamente le avvertenze
Ci sono alcune avvertenze che, stando al parere di Raffaele Zenti, valgono per tutte le situazioni: il fondatore di Advise Only, nonché responsabile dell’ufficio financial strategies group, consiglia a tutti gli investitori di diversificare gli investimenti anche in ottica internazionale, frazionando così i rischi derivanti dal fallimento degli Stati. Il passo successivo riguarda gli strumenti: il consiglio è puntare su cedole e dividenti alti, che possano generare reddito in modo regolare e garantire un flusso di entrate e scadenze costante. Proprio come avviene per la pensione e lo stipendio.
La terza regola riguarda la protezione dall’inflazione: la dinamica del mercato e del caro prezzi potrebbe tornare ad impennarsi da un momento all’altro. Il consiglio di Raffaele Zentin è quello di stare molto attenti al tasso d’inflazione del Paese nel quale verrà speso il reddito. La quarta norma riguarda invece la liquidità del proprio portafogli: dotarsi sempre di un portafogli con strumenti liquidi, così da poterli vendere in caso di necessità. Dunque evitare gli immobili, difficilissimi da vendere quando i prezzi crollano, come ha dimostrato la recente crisi.
L’ultima regola d’oro di Zentin è forse la più importante: moderazione negli investimenti. Inutile cercare di sbancare il mercato aspettandosi ritorni a doppia cifra. È decisamente sufficiente una moderata crescita del proprio capitale che permetta i seguenti fattori: cedole periodiche, protezione dall’inflazione e possibilità di preservare il capitale durante i famigerati periodi borsistici dei cigni neri.
I cinque portafogli per vivere di rendita
Vivere di rendita non è dunque una missione impossibile: andiamo a vedere, nel dettaglio, i consigli di Giuseppe Romano, direttore dell’ufficio studi e ricerche di Consultique. Il primo portafoglio immaginato dall’ufficio studi di Consultique riguarda quello di un ingegnere di 45 anni con un patrimonio di 1,5 milioni di euro, ricavati dalla vendita di un appartamento: un’asset allocation prudente, che destina all’azionario solo il 5% del capitale, mirando soprattutto ad azioni con alti dividendi. Da un punto di vista dell’obbligazionario, l’asset prevede la seguente percentuale di titoli: 20% di titoli governativi area euro, 15% di bond corporate e un ulteriore 15% di obbligazioni. Chiudono il portafogli un 15% di titoli governativi non euro ed una serie di piccoli bond high yield, più rischiosi ma presenti in minima parte. Il rendimento, ipotizzato su un’inflazione media all’1%, sono complessivamente del 3%, ovvero 3750 euro lordi mensili.
Anche il secondo portafoglio è all’insegna della moderazione e vede, come proprietario, un immaginario ex imprenditore immobiliare in pensione, con un capitale di 6,5 milioni di euro: come nel caso precedente, all’azionario è destinato solo il 5% del portafoglio. Per quanto riguarda l’obbligazionario, il paniere include soprattutto titoli di stato area euro (17,5%), per un rendimento dello 0,5% più inflazione, che si traduce in 8125 euro lordi mensili.
Un artista 55enne è invece il protagonista immaginario del terzo portafoglio: il suo capitale, ottenuto dalla vendita di una sua opera, ammonta a 3 milioni di euro. Si tratta di un portafoglio più aggressivo dei precedenti: 15% di azionario e 85% di obbligazionario, con una presenza di bond anche esterni all’eurozona. Per quanto riguarda i rendimenti, l’ipotesi prevista è di 1,5% più inflazione, ovvero 6250 euro lordi mensili.
Il quarto portafoglio torna nell’ordine della prudenza. Il suo proprietario, un ex dirigente 65enne in pensione, possiede un capitale di ben 8 milioni di euro. Niente azionariato per lui, solo obbligazioni: tanti titoli di Stato dell’eurozona (20%), euro corporate bond (17,5%) e un 17,5% di obbligazioni indicizzate all’inflazione. Con un rendimento calcolato intorno all’1% più inflazione, cioè 13.000 euro lordi mensili.
Consultique ha scelto di chiudere la rosa dei cinque portafogli con l’opzione più aggressiva: quella di una ricca ereditiera 35enne con un capitale di 5 milioni di euro. Il suo portafoglio ideale prevede un azionario al 20%, scelto in base alle società con alti dividendi, e un obbligazionario dell’80% (incluso un rischioso 10% di bond high yield in eurozona). Un’asset allocation aggressiva che garantirebbe un rendimento del 2,5% più inflazione: ben 14.500 euro lordi mensili.