Thomas Thwaites, un concept designer inglese, nel settembre 2014 ha passato le vacanze in modo insolito: sei giorni in una fattoria, nelle Alpi svizzere, utilizzando la tecnologia per realizzare il suo sogno di vivere come una capra.
Thwaites è appassionato di come gli esseri umani possano usare la tecnologia per soddisfare i desideri: per questo ha progettato speciali protesi che gli hanno permesso di muoversi a quattro zampe, e aveva anche un finto stomaco montato in modo da poter pascolare su prati aperti. “Il mio obiettivo era quello di prendere una vacanza dal dolore e la preoccupazione di essere un essere consapevole, capace di rimpiangere il passato e preoccuparsi per il futuro“, ha raccontato: la ricerca di un’esperienza di “animale non umano”, che riteneva sarebbe molto “più calmo e più semplice” senza il “terrore esistenziale” della vita di tutti i giorni. Non è l’unico ad avere sogni di questo tipo: qualche tempo fa avevamo raccontato di una donna australiana che si sente libera solo quando si veste da cavalla.
Purtroppo, la vita da capra non era esattamente come spensierata come Thwaites si aspettava. Ha scoperto che era molto impegnativo tenere il passo con il suo gregge che si era scelto, che peraltro non lo aveva neppure accettato in un primo momento. “Mi sono trovato vicino al punto più alto della collina di tutto il gregge di capre, e a un certo punto ho guardato e ho notato che tutte le altre capre avevano smesso di masticare e stavano guardando me. Prima non avevo mai avuto paura, ma sono reso improvvisamente conto delle corna affilate e appuntite delle capre”. “Una particolare capra con cui ero entrato in confidenza sembrava aver disinnescato la situazione. Potrei star immaginando storie umane nel mio cervello, ma questo è quello che è sembrato a me”, ha scherzato.
La sua esperienza come “capra” è diventata una mostra fotografica ed un libro, intitolato Goatman: How I Took a Holiday from Being Human, disponibile su Amazon.