Cosa può fare un padre quando per lavoro si trova a dover vivere a 1.000 km di distanza da moglie e figlioletto di otto mesi? Per ridurre la lontananza, il trentenne Liu Haibin ha costruito una “altalena a distanza”.
Si tratta di due altalene identiche, dotate di sensori di movimento e attuatori, una a Tengzhou, dove vivono moglie e figlio, e l’altra a Xiamen: attraverso un collegamento internet, le due altalene sono perfettamente sincronizzate, e un monitor HD su ciascun altalena consente a padre e figlio di vedersi mentre giocano assieme, su quella che qualcuno ha soprannominato (impropriamente, in realtà) Liu “la più lunga altalena del mondo”.
“Mio figlio era molto felice di giocare in altalena, era passato tanto tempo dall’ultima volta che mi aveva sorriso” racconta il padre felice. “Credo che questo renderà lo più felice ed è valsa la pena dello sforzo”.
Liu intende utilizzare l’altalena a distanza fino a fine ottobre, quando poi dovrebbe finalmente riunirsi con la sua famiglia a Tengzhou. “Sono sempre impegnato per lavoro”, ha spiegato, “e sono tornato a casa solo tre volte da quando è nato mio figlio otto mesi fa. Voglio cercare di lasciargli bei alcuni ricordi d’infanzia per il mio ragazzo: spero che quando sarà grande si ricorderà che suo padre ha cercato di renderlo felice”.