Economia e Finanza

Razzismo e ignoranza: un peso per l'economia italiana

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E’ una cosa di cui avevamo parlato già tempo fa: potenzialmente, gli immigrati potrebbero essere una grande risorsa per il nostro Paese. Per essere un sistema competitivo, non basta infatti evitare le “fughe di cervelli”, ma serve attirarne da fuori.
Il problema è che però l’Italia è zavorrata da una cultura dell’ignoranza verso il diverso: secondo una recente ricerca, gli Italiani sono il popolo più razzista d’Europa. E le difficoltà che abbiamo a gestire il fenomeno dei migranti ne è un sintomo.
E’ un sintomo anche la questione linguistica: come abbiamo avuto modo di sottolineare in passato, termini “migranti“, “immigrati“, “clandestini“, “stranieri“, “extracomuntari“, “rifugiati” o “profughi” non indicano la stessa cosa. Solo che, a sentire parlare la maggioranza sembra quasi che, dato che hanno la pelle scura, siano tutti profughi meritevoli del diritto di asilo, oppure tutti clandestini dediti ad attività criminali.
Si tratta in entrambi i casi di forme di ignoranza e razzismo, segnale di un’incapacità (e mancanza di volontà) di valutare le singole persone, scegliendo invece di applicare grossolane semplificazioni che inevitabilmente portano a problemi economici e sociali.
 


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