In occasione della festa nazionale cinese, il primo ottobre scorso, la polizia ha avuto un incarico decisamente insolito: ispezionare il sedere di 10.000 piccioni, che avrebbero dovuto essere liberati in piazza Tienanmen in occasione delle cerimonie.
Lo strano compito è stato fonte di ironia , anche perché alcuni giornali hanno proposto titoli come “10.000 piccioni sottoposti a controllo anale in cerca di oggetti sospetti”, certamente corretto nei fatti ma che inevitabilmente fa alzare un sopracciglio.
La ricerca di cui sono stati incaricati i poliziotti cinesi è sintomo della tensione e della preoccupazione delle autorità, probabilmente anche in relazione alle proteste di Hong Kong. Non si sa però esattamente che cosa temessero di trovare le autorità: alcuni giornalisti hanno ipotizzato che fossero alla ricerca di esplosivi piazzati nei sederi dei piccioni, a scopo terroristico, ma altri ipotizzano che il timore fosse relativo ad un molto meno cruento lancio di bigliettini con messaggi di libertà o che comunque cercassero di aggirare la censura cinese.
Un blogger ha commentato amaramente che quanto subito dai piccioni simboleggerebbe a suo parere la vita dei cittadini cinesi: “La libertà e dignità dei cittadini è sempre più vulnerabile, e può essere tolta in qualunque momento, come ai piccioni. Hanno dovuto subire il dolore e l’insulto di un rude controllo anale e comunque devono apparire pacifici e felici in tv durante la cerimonia”.