Ha scatenato grandi polemiche il servizio “Affitta una moglie” creato dall’americana Juliette Bresnahan, del New Jersey. Il servizio non ha nulla di “sconcio”: non sono nemmeno lontanamente considerati servizi erotici. Al contrario, il servizio prevede, per 40 dollari all’ora, attività come riordinare gli armadi, acquistare regali, organizzare feste, portare o andare a prendere i figli a scuola, pulire il garage o portare a spasso il cane. I servizi possono essere combinati secondo le preferenze del cliente, in pacchetti minimi di cinque ore al mese.
Il motivo delle polemiche è che secondo molti le attività proposte dalla società della Bresnahan sono quelle di una cameriera o al massimo di un’assistente, e chiamare la società “moglie” in affitto è un’offesa al ruolo femminile e rafforza lo stereotipo della moglie-serva.
