Il caso di Chloe Jennings White ha sollevato numerose polemiche e discussione. La donna cinquantasettenne infatti sogna di diventare paralizzata dalla vita in giù. Chloe passa gran parte del suo tempo in sedia a rotelle, ma se c’è bisogno di fare le scale la donna si alza e le fa a piedi.
Quella di Chloe è una malattia psicologica, che i dottori hanno diagnosticato come BIID (Body Integrity identity Disorder), un disordine psichico che fa pensare ai soggetti che la loro vita sarebbe migliore se avessero gravi lesioni fisiche o amputazioni.
In questo senso il vivere da finta paraplegica, secondo gli psicologi, le ha salvato la vita perché per diverso tempo la donna ha cercato di procurarsi incidenti che la lasciassero paralizzata dalla vita in giù, scoraggiata solo dal fatto che rimanere paralizzata invece dal collo in giù la spaventava.
Il tutto è iniziato quando Chloe aveva nove anni, e una sua zia ventenne è rimasta paralizzata in seguito ad un incidente in moto: la bambina ha iniziato a desiderare intensamente di diventare come la zia, senza vedere nulla di strano in questo suo desiderio. Circa un anno dopo ha scoperto che legarsi dei legni alle gambe, che le impedissero di camminare, la faceva sentire molto meglio.
Inizialmente Chloe fingeva di essere paraplegica solo in privato, resosi conto che il suo sogno sembrava strano alla gente, ma poi dopo una fibromalgia (una sindrome caratterizzata da dolore muscolare cronico diffuso) ha potuto iniziare a portare le stampelle in pubblico. Ma è stata solo dopo una terapia psicologica che ha capito la sua condizione psicologica e ha imparato ad accettarla.
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