Apple avrebbe presentato una richiesta della registrazione come proprio marchio della parola “startup”. La richiesta sarebbe avvenuta in Australia il 27 agosto scorso, ed è in corso di valutazione.
La richiesta di marchio sarebbe stata fatta per le seguenti classi di prodotto (i marchi in genere hanno “valore unico” solo all’interno di categorie omogenee di prodotti, identificate nella classificazione di Nizza):
- classe 35 – Pubblicità; Gestione di affari commerciali; Amministrazione commerciale; Lavori di ufficio
- classe 37 – Costruzione; Riparazione; Servizi d’installazione
- classe 41 – Educazione; Formazione; Divertimento; Attività sportive e culturali
- classe 42 – Servizi scientifici e tecnologici e servizi di ricerca e progettazione ad essi relativi; Servizi di analisi e di ricerche industriali; Progettazione e sviluppo di hardware e software
Ovviamente la notizia della richiesta ha lasciato più di qualcuno perplesso dato che “startup” è una parola di uso comune (ancora di più nella lingua inglese). Non è però il primo tentativo di Apple di “impossessarsi” di termini di uso comune in ambito informatico: a inizio agosto l’azienda di Cupertino aveva richiesto sempre in Australia la registrazione del termine “multi-touch” come proprio marchio.
Va detto che finora le richieste di Apple di questo tipo sono sempre state rifiutate, compreso un tentativo di registrare la parola “startup” negli USA ed in Australia.
La registrazione di marchi di questo tipo sarebbe rivolta a impedire che concorrenti possano utilizzare tali termini nei propri marchi (anche uniti ad altre parole), più che ad essere effettivamente utilizzati da Apple.