Per chi ha la passione delle immersioni, e magari quella del golf, c’è un lavoro che può permettere di combinare le due passioni e fare un mucchio di soldi. Si tratta del sommozzatore nei campi da golf. Il lavoro è quello di recuperare le palline che i golfisti fanno finire nei laghetti, artificiali e non, presenti sul percorso.
“Quando qualcuno sbaglia il tiro e la pallina finisce in acqua, è come un deposito sul conto in banca“, racconta Forest W.S. Rothchild sommozzatore con questa insolita specializzazione.
Rothchild ha un compenso tra i 7 e i 12 centesimi di dollaro per ogni pallina recuperata: poco, ma la quantità di palline è veramente notevole. In una giornata media, recupera circa 4.000 palline, ma a volte sono molte di più: “Una volta ho trovato 15.800 palline sott’acqua”. In ciascun laghetto artificiale (e spesso ce ne sono anche una ventina per campo da golf) possono finire quasi 10.000 palline per stagione. La difficoltà del recupero è aumentata dal fatto che l’acqua è spesso torbida, impedendo di vedere se non a pochi centimetri di distanza.
“Direi che ci sono un sacco di pessimi golfisti qui intorno”, sorride il sommozzatore, che guadagna circa 100.000 dollari l’anno solo con la sua attività di recupero delle palline. Ma c’è anche qualche piccolo rischio: “Una volta un golfista mi stava per colpire con una mazza da golf… ha visto le bolle in superficie, e credeva che fossi un’alligatore o qualche altro animale pericoloso… non pensava certo ad un sommozzatore”.
Certo, non sarà come immergersi ai Caraibi o sulla barriera corallina, ma certamente si direbbe un lavoro interessante…