Qualche mese fa è stato segnato in Bolivia un record cinematografico insolito, dalla durata record 200 ore. Per quanto uno possa amare i film, bisogna ammettere che si ratta di una durata tale da mettere a dura prova anche il più appassionato di cinema.
Ed infatti, la maratona (che si è tenuta al Cine Center di La Paz) prevedeva un premio di 10.000 dollari, oltre che la menzione sul Guinnes dei Primati, per chi fosse resistito più a lungo, a condizione che fosse superato il precedente record di 128 ore. Ovviamente, era vietato addormentarsi, almeno approfonditamente.
Inizialmente erano quasi un centinaio i partecipanti alla maratona, ma molti hanno abbandonato ed altri sono invece stati estromessi perché gli organizzatori hanno giudicato le loro condizioni fisiche non più idonee a continuare (“La salute dei partecipanti prima di tutto”, spiegano gli organizzatori).
Alla fine il record di 128 ore è stato letteralmente stracciato, arrivando a 200 ore 20 minuti e 50 secondi, quando gli ultimi due partecipanti (Ronald Cuellar e Huber Felipez) hanno concordato di concludere ed essere entrambi dichiarati vincitori a pari merito, dividendosi il premio in denaro e venendo citati entrambi nel Guinness World Records.
[…] Maratona cinematografica di 200 ore, premio finale di 10.000 dollari a chi resiste […]
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[…] Alla fine il record di 128 ore è stato letteralmente stracciato, arrivando a 200 ore 20 minuti e 50 secondi, quando gli ultimi due partecipanti (Ronald Cuellar e Huber Felipez) hanno concordato di concludere ed essere entrambi dichiarati vincitori a pari merito, dividendosi il premio in denaro e venendo citati entrambi nel Guinness World Records. Fonte […]
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[…] “Affittiamo un film e ordiniamo una pizza” è un’associazione spontanea per molti, e per questo Domino’s ha stretto una partnership con alcune catene di videoteche e con Artplan, un’agenzia pubblicitaria brasiliana, per cercare di spingere chi affitta un film anche ad ordinare una pizza. […]
[…] Inoltre, le recensioni di Edison oltre che accurate sono spesso divertenti e ironiche, e spesso c’è qualche battuta autoironica sulla sua condizione: “Non mi sembra che Robert Pattison sia questo bel vedere. Devo essere onesto non vedo proprio cosa ci trovate”, diceva ad esempio ridendo nella recensione di “Come l’acqua per gli elefanti”. Sarebbero decisamente molti quelli che si affidano alle sue recensioni prima di decidere se andare a vedere un film al cinema. […]