Secondo i risultati di una ricerca condotta da un gruppo del dipartimento di Biologia dell’Università di Budapest, gli uomini delle caverne erano più abili dei moderni artisti nel disegnare gli animali. In particolare, gli artisti classici e moderni hanno spesso sbagliato a rappresentare il modo in cui i quadrupedi camminano (la maggior parte porta avanti le zampe dello stesso lato, nella camminata).
I ricercatori hanno analizzato oltre 1.000 dipinti dal paleolitico ai giorni nostri. Fino a fine del 1800, il tasso di errore (definito come il tasso di rappresentazione di zampe in una posizione incongruente) era pari al 83,5%, addirittura superiore al 73,3% teorico che si otterrebbe disegnando le zampe in una posizione totalmente casuale. A sbagliare anche maestri del calibro di Leonardo da Vinci. Dopo il 1887 il tasso di errore scende al 57,9%, come conseguenza a studi scientifici sul movimento degli animali.
Ma quel che colpisce è che i quadrupedi dei disegni preistorici presentavano il tasso di errore più basso (46,2%) ad evidenziare una maggiore consapevolezza degli uomini delle caverne dei movimenti degli animali, molto probabilmente da ricondurre all’esperienza di caccia.