Una scuola dello Staffordshire è stata costretta alle scuse dopo che un insegnate ha assegnato come compito ad una classe di quattordicenni di scrivere una lettera ai genitori, immaginando di stare per morire e di avere solo poche ore di vita. Il compito è stato assegnato per un corso di scrittura creativa.
L’idea del docente era quella di aiutare i giovani ad esprimere emozioni e condividere pensieri intimi con le persone amate, che spesso però rimangono inespressi.
Sfortunatamente però, una madre ha letto la lettera e ha pensato che fosse una vera lettera di addio, credendo che il figlio si stesse per suicidare. “Temevo di trovarlo impiccato in camera sua”, ha raccontato Vicky Walker. Che arriva a definire “malata” l’idea di un compito del genere.
“Non è mai stata nostra intenzione causare stress — spiega Rob Ridout, uno dei docenti della scuola — anzi, il nostro scopo era esattamente l’opposto: ci dispiace per quanto è accaduto, E’ stato spiacevole che il contesto dell’esercizio non sia stato spiegato ai genitori”.
Ironicamente, infatti, proprio la mancanza di comunicazione ha totalmente fatto fallire l’esercizio che doveva migliorare la comunicazione tra i ragazzi e le proprie famiglie. Infatti l’equivoco è stato causato dal fatto che il figlio ha consegnato la lettera alla madre, come era stato chiesto dal docente, ma non ha aggiunto una parola sulla natura del contenuto, per spiegare che era un compito scolastico.
[…] quella di consegnare lamette al ragazzo era “una strategia di breve periodo”. Del resto però, i dirigenti hanno dovuto ammettere di avere sbagliato a prendere una decisione del genere in autonomia, ma avrebbero dovuto coinvolgere anche dei […]