Il tema della lotta alla corruzione è di stretta attualità in Italia, ma non è un problema solo italiano. Un ministro indiano è finito nell’occhio del ciclone alcune settimane fa per quella che a voler essere benevoli è una clamorosa gaffe.
Shivpal Singh Yadav, delegato all’edilizia nello stato dell’Uttar Pradesh, in India, avrebbe infatti detto ad un’assemblea con i dipendenti pubblici che “se uno lavora duramente, va bene che rubi un poco, ma non bisogna comportarsi come banditi”: una legittimazione di tangenti e peculato, apparentemente, purché in entità modica.
Prevedibile la reazione delle opposizioni politiche, che hanno duramente criticato le parole del ministro locale.
Yadav ha inizialmente lamentato che i giornalisti non avevano diritto di essere all’incontro con i dipendenti pubblici, ma alla fine ha ceduto alle pressioni ed ha chiesto scusa per le sue parole, che però secondo lui “erano state riportate fuori contesto”, protestando anche per quello che a suo parere è un accanimento della stampa nei suoi confronti.
[…] il meccanismo di controllo del budget USA, “Romneyshambles”, per indicare una serie di gaffe come quella del senatore Romney durante la sua campagna come candidato alla presidenza USA contro […]
[…] Dal punto di vista prettamente “cinico” però, non si può fare finta che l’uso di tangenti sia una prassi consolidata in molti paesi “emergenti”, anche ovviamente non ammessa (anche se a volte qualcuno si lascia sfuggire qualcosa). […]
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