Difficile definire questi modelli di navi: macabri? affascinanti? incredibili? Sicuramente non lasciano indifferenti.
All’inizio del 19° secolo, i soldati francesi catturati durante le guerre napoleoniche avevano un macabro passatempo: costruire repliche delle navi inglesi, utilizzando ossa umane e (quando disponibili) ossa di animali.
I prigionieri di guerra francesi erano trattati dagli inglesi piuttosto bene (specie per gli standard dell’epoca…) ma avevano indubbiamente il problema di come passare il tempo. Alcuni di loro sono stati prigionieri per anche dieci anni, e quindi un hobby era una sorta di necessità: ecco da lì la massiccia produzione di modelli di navi (di contro, i prigionieri inglesi si impegnavano invece nello sport).
Per quanto riguarda l’insolita scelta dei materiali, questa deve ringraziare soprattutto i maiali che pascolavano nel campo di reclusione e nelle sue vicinanze: non solo erano fonte di cibo (e quindi di ossa), ma spesso scavavano nel terreno e riportavano alla luce degli scheletri umani, di cui c’era abbondanza dato che tutti i prigionieri di guerra “ospiti” del campo erano seppelliti lì se passavano a miglior vita.
I soldati francesi non si curavano molto, apparentemente, di a chi fossero appartenute le ossa, ma queste venivano disseppellite e bollite, per facilitarne la lavorazione e l’intaglio.
Oltre alle ossa, i prigionieri usavano un altro materiale insolito: i loro stessi capelli, usati per ricreare il cordame delle navi.
[…] stati trovati più di 100 parti di scheletri, compresi sei teschi e una spina dorsale, molti in quelle che la polizia ha definito “contesti […]
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[…] sue opere, ed in particolare di cercare di mettere insieme il suo interesse per le armi e per l’intaglio di ossa tipico delle popolazioni africane e del […]