Dal 1° novembre 2012 entrerà in vigore il Regolamento europeo sullo short selling (regolamento (UE) n. 236/2012): il regolamento introduce l’obbligo di segnalare posizioni “short” sopra una soglia prefissata, introducendo inoltre alcune limitazioni sulle vendite allo scoperto di alcuni strumenti finanziari.
In particolare, dovranno essere segnalate alle autorità competenti le posizioni ribassiste per che abbiano valore superiore allo 0,2% del capitale sociale dell’emittente, e dovranno essere comunicate al pubblico quando superino lo 0,5%
Per i titoli di Stato e i CDS sul debito sovrano il predetto Regolamento introduce:
a) l’obbligo di segnalazione alle autorità competenti di posizioni nette corte individuali su debito sovrano di importo rilevante (art. 7);
b) il divieto di effettuare vendite allo scoperto in assenza della disponibilità dei titoli, nonché il divieto di assumere posizioni uncovered su credit default swap su emittenti sovrani (artt. 13, 14);
c) l’esenzione dalle predette regole per le attività svolte dai market maker e dai primary dealer in titoli di Stato (art. 17), previa notifica alle autorità competenti.
Da parte nostra, ripetiamo il dubbio che abbiamo già sollevato in passato, e cioè che bisogna stare attenti a non confondere il sintomo con il problema: tentare di dare la colpa agli “speculatori” delle difficoltà finanziarie dei paesi europei, anziché a decenni di cattiva gestione, è a dir poco fuori luogo.
Inoltre, la speculazione c’è sicuramente al ribasso, ma anche e soprattutto al rialzo: non si può a nostro parere riconoscere l’esistenza del problema solo in una direzione.
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