Prezzo e valore sono due concetti spesso confusi, ma che sono estremamente diversi. Se ci si ragiona solo un momento, ci si rende conto di quanto siano diversi come concetti, e di come l’atteggiamento, a seconda che si stia guardando al prezzo o al valore, sia completamente diverso.
Quando si acquista qualcosa (a scopo di investimento o no) si guarda al fatto che il prezzo sia più basso possibile. E si dovrebbe guardare al valore che dovrebbe essere il più elevato possibile (o avere la prospettiva di aumentare nel tempo).
In pratica, però, in molti casi l’attenzione al valore è meno di quella che sarebbe opportuna. Possiamo scomodare l’esempio degli appalti pubblici, dove c’è un’attenzione “maniacale” al prezzo, che finisce con incidere sulla qualità delle forniture.
Ma è il caso anche di molti investitori che scelgono di acquistare una certa azione perché si è abbassato il prezzo: il principio non è in assoluto sbagliato, ma lo diventa se il ragionamento non è accompagnato da un’idea (motivata — non solo basata sul fatto che prima il prezzo era superiore) che il valore sia rimasto elevato o tornerà a salire.
E’ anche il caso di quegli investitori che puntano alle azioni dal prezzo unitario più basso, nell’idea che siano più convenienti. ma bisogna stare attenti: il fatto che la torta sia stata tagliata in tante fette più piccole, non vuol dire per forza che la torta è più grande.
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