Il prezzo della benzina (e del diesel) è aumentato molto negli ultimi mesi, sollevando anche diverse lamentele. Come si vede dal grafico che segue, il prezzo torna a livelli che non si toccavano dal 2008, quando però, sottolineano molti, il prezzo del petrolio era molto maggiore.
Vediamo anche l’andamento del prezzo del petrolio:
In quelle che abbiamo definito “lamentele” c’è però un errore di fondo nel ragionamento, e cioè il fatto che ha poco senso andare a confrontare il prezzo della benzina con il prezzo del petrolio in dollari. È necessario andare a confrontare il prezzo del petrolio in euro per avere un confronto significativo. Perché le dinamiche dei cambi hanno un influenza che non può essere trascurata.
Se tiene conto del prezzo del petrolio (in euro), si nota che l’andamento è perfettamente sovrapponibile con quello del prezzo della benzina.
La cosa è ancora più evidente se andiamo a vedere il grafico del rapporto tra il prezzo (netto) della benzina ed il prezzo del petrolio (in euro), che si nota essere rimasta sostanzialmente stabile nel corso dell’ultimo anno (il grafico è basato sulle medie mobili, per avere meno “rumore”). Si nota anche che il rapporto è sceso nel momento di picco di prezzo del 2008 (che vuol dire che non tutto l’aumento di prezzo del petrolio è stato trasferito sul prezzo della benzina), ma che questo è stato “recuperato” nel minimo successivo, dato che anche lì non è stato trasferita tutta la diminuzione di prezzo. Apparentemente, sembrerebbe che il prezzo della benzina non sia totalmente elastico rispetto a quello del petrolio, ma è difficile trovare delle motivazioni.
Ma allora i consumatori devono solo rassegnarsi? Non del tutto, però sarebbe meglio concentrarsi su quello che è il reale problema del prezzo dei carburanti, e cioè il peso delle tasse.
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