Economia e Finanza

Terzo valore: l'innovazione per una nuova relazione tra cittadino e Terzo settore

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Il “terzo settore“, l’insieme delle attività del volontariato e del no profit, pur essendo un elemento molto importante della società, si trova spesso a dover convivere con difficoltà di reperimento di risorse finanziarie: un fatto considerato quasi inevitabile, dato che la natura stessa di queste attività rende spesso inapplicabili i parametri “classici” utilizzati per l’erogazione di finanziamenti. Tutto il terzo settore si trova così a dipendere quasi unicamente dalle donazioni: che però a loro volta soffrono di alcune problematiche, prima fra tutte una certa “complessità” — anche se non in termini assoluti, quanto rispetto alla “pigrizia” del cittadino medio.
Ecco dunque che iniziative come Terzo Valore possono portare ad un passo avanti decisamente significativo. Terzo Valore è una piattaforma internet, in corso di realizzazione (sarà attiva da maggio) da parte Banca Prossima (gruppo Intesa-Sanpaolo), in cui sarà possibile sostenere il progetto No profit che si preferisce, in modo semplice e comodo. In particolare, i progetti No profit possono essere sostenuti attraverso due opzioni di finanziamento innovativo:
  • Prestobene: un sistema che consente di prestare al progetto che si sceglie di sostenere una somma di denaro, che sarà successivamente restituito con un interesse definito insieme all’organizzazione
  • Donobene: un sistema che consente di donare una somma di denaro all’organizzazione che vuole sostenere. La particolarità è data dal fatto che si tratta di un meccanismo di donazione multipla, che ha lo scopo di ampliare il più possibile le ricadute (in termini di risorse messe a disposizione del terzo settore) della donazione. Donobene è comunque un prestito, ma l’organizzazione che lo riceve, a scadenza non lo restituisce al donatore, ma lo “gira” ad un’altra organizzazione di una lista precedentemente determinata, creando una vera e propria cordata di beneficiari.

L’utilizzo dello strumento “prestito” anziché della “semplice” donazione è particolarmente interessante perché colma una lacuna finora presente, cioè — come spiegavamo all’inizio — la difficoltà per le organizzazione del Terzo settore ad accedere a “normali” prestiti, e dà finalmente ad esse la possibilità di disporre di una maggiore quantità di risorse che può permettere una maggiore efficacia delle azioni.
Ma per certi versi può essere il canale utilizzato, Internet, che può cambiare l’atteggiamento dei cittadini/utenti verso le donazioni, perché permettono di superare la “pigrizia” nell’affrontare tutte le attività connesse alla donazione. La prima di tutte è conoscere i soggetti a cui si effettua la donazione: può sembrare banale, ma l’ostacolo maggiore per chi vorrebbe donare qualcosa è spesso di sapere “a chi” donarlo, e soprattutto se questi ha effettivamente le caratteristiche che si desidera (la più scontata e banale: che si tratti di un’organizzazione “seria” che usa efficacemente ed efficientemente le donazioni). Un portale come Terzo Valore ha la potenzialità di semplificare questo passaggio informativo: oltre a presentare le organizzazioni che aderiscono al sistema, può fungere da guida verso la marea di informazioni disponibili su internet — può essere sufficiente qualche link, semplicemente per evitare che gli utenti si perdano nel mare di informazioni disponibili e non riescano a trovare quelle per loro rilevanti.
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1 commento

  • Interessante. Unico dubbio: non è che è complicato il concetto? Mi spiego meglio: per il “donatore medio”, non potrebbe essere non immediato capire la differenza tra questo prestito-donazione e la donazione tradizionale?