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Le previsioni degli analisti: mai più sbalgiate di quest'anno

Abbiamo sottolineato più volte in passato come sia difficile fare previsioni in campo finanziario, e come questa difficoltà spesso non fermi molti dal farne ugualmente.
A quanto pare, però, quest’anno abbiamo avuto una sorta di record, perché le previsioni degli analisti sono state le più sbagliate degli ultimi 15 anni, almeno.


Ad esempio, secondo i dati raccolti da Bloomberg ad inizio anno gli analisti si aspettavano per il 2008 un incremento del 22% dei profitti del settore bancario ed assicurativo. Che sappiamo bene invece come non se la stia passando affatto bene (a proposito, la settimana scorsa è fallita un’altra banca USA, la Columbian Bank and Trust of Topeka), con profitti medi in contrazione di quasi il 50%.

Val la pena sottolineare che si tratta di previsioni raccolte tra fine 2007 e inizio 2008, e cioè quando da ormai diversi mesi si parlava di “crisi dei mutui subprime”, e l’argomento era già stato approfondito e sviscerato, ma apparentemente ignorato in queste previsioni.

La lezione a mio parere è che le previsioni possono essere “ipotesi”, spunti di riflessione, ma non vanno prese come certezze, come più di qualcuno tende a fare. Se si trova una previsione che sembra interessante, bisognerebbe approfondirla, capire su quali basi è stata fatta, non semplicemente accettarla così com’è. Le previsioni, insomma, meglio alla fine “farsele da soli”, ascoltando gli altri ma pensando con la propria testa.

Un ultima annotazione: non manca chi senza troppi peli sulla lingua dice che il crescente errore nelle previsioni delgi analisti (soprattutto americani) a cui sembra si sia assistito negli ultimi anni sia in realtà figlio della normativa contro l’insider trading. In altre parole, quando gli analisti dei fondi “indovinavano” non era perché erano bravi, ma perché riuscivano ad avere delle informazioni anticipate dall’interno delle società quotate.

Banche e Risparmio [http://www.banknoise.com]

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9 commenti

  • ciao mark, in questo post dici che è da poco fallita un’altra banca in questo caso la Columbian Bank and Trust of Topeka,
    potresti spiegarmi cosa succede ai clienti (intendo correntisti) di una banca che fallisce negli states e anche in italia.
    l’iscrizione ai vari fondi riesce a far fronte al fallimento?
    grazie

  • ciao mark, in questo post dici che è da poco fallita un’altra banca in questo caso la Columbian Bank and Trust of Topeka,
    potresti spiegarmi cosa succede ai clienti (intendo correntisti) di una banca che fallisce negli states e anche in italia.
    l’iscrizione ai vari fondi riesce a far fronte al fallimento?
    grazie

  • Parliamo di fallimento, ma in realtà tecnicamente parlando la banca non è fallita, ma è stata “fatta acquisire” da un altro soggetto. Quindi ai clienti non succede nulla, come in tutti i casi di acquisizione.

    E’ improbabile che una banca venga “lasciata fallire”, nell’eventualità comunque ci sono i fondi di tutela dei depositi che tutelano i clienti fino a 103 mila euro (i vecchi 200 milioni), nel senso che se hai 150.000 euro e la banca va in liquidazione, a te è garantita la restituzione solo di 103.000.

    Come detto, l’eventualità di liquidazione di una banca è molto remota, però il problema di questi quasi-fallimenti ed acquisizioni forzate è che è vero che vengono tutelati i clienti, però i costi del recupero vengono spalmati su tutto il sistema (ed alla fine sui consumatori, sotto forma di costi o di tasse).

  • Parliamo di fallimento, ma in realtà tecnicamente parlando la banca non è fallita, ma è stata “fatta acquisire” da un altro soggetto. Quindi ai clienti non succede nulla, come in tutti i casi di acquisizione.

    E’ improbabile che una banca venga “lasciata fallire”, nell’eventualità comunque ci sono i fondi di tutela dei depositi che tutelano i clienti fino a 103 mila euro (i vecchi 200 milioni), nel senso che se hai 150.000 euro e la banca va in liquidazione, a te è garantita la restituzione solo di 103.000.

    Come detto, l’eventualità di liquidazione di una banca è molto remota, però il problema di questi quasi-fallimenti ed acquisizioni forzate è che è vero che vengono tutelati i clienti, però i costi del recupero vengono spalmati su tutto il sistema (ed alla fine sui consumatori, sotto forma di costi o di tasse).

  • Sfortunatamente con l’effetto leva se una banca fallisce, non riesce a pagare nemmeno quei 109 mila..

  • Sfortunatamente con l’effetto leva se una banca fallisce, non riesce a pagare nemmeno quei 109 mila..

  • Ma infatti quei 103 mila e rotti, in caso di liquidazione non te li pagherebbe la banca, ma il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

  • Ma infatti quei 103 mila e rotti, in caso di liquidazione non te li pagherebbe la banca, ma il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

  • Condivido le tue impressioni, però a quanto pare le stime sono anche più ottimistiche di quanto possa sembrare. Ci sono tantissime aziende in crisi di liquidità.