In Islanda è sempre più vivace il dibattito sull’ingresso nell’Unione Europea e nella “zona Euro”. Infatti l’economia la volatilità dei cambi della Corona Islandese, unita a tassi di interesse elevati, sta mettendo in forte difficoltà molte imprese, e sono sempre più numerose (soprattutto tra le società quotate o quelle che fanno molto import-export) quelle che non tengono più conti in valuta nazionale, ma preferiscono l’Euro, per quanto la Banca Centrale Islandese si sforzi di scoraggiare questa tendenza.
Addirittura, c’è chi vorrebbe adottare unilateralmente l’Euro, senza entrare nell’Unione Europea, allo scopo di accorciare al massimo i tempi dell’attesa: secondo i sostenitori di questa tesi, l’attuale elevata apertura economica dell’Islanda agli scambi potrebbe già permettere l’adozione dell’euro senza eccessivi contraccolpi.
Per quanto l’adozione unilaterale sia un’idea limite, sembra sempre più segnata la strada dell’Islanda verso l’ingresso nell’Unione Europea e verso l’adozione dell’Euro, che anche i detrattori iniziano a considerare il “male minore” rispetto a tassi d’interesse elevati e cambi volatili.
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ciao mark, ma l’islanda non era uno degli stati più ricchi del mondo?
cosa sta succedendo nella ex ricca isola del nord?