Probabilmente lo saprete già. L’agenzia delle entrate ha reso disponibili a tutti, i redditi dichiarati da tutti i cittadini italiani nel 2006. Da www.agenziaentrate.gov.it poi dalla home page cliccare sul link Uffici (in alto a destra) quindi cliccare su «elenco uffici» da qui su «elenchi nominativi dei contribuenti» e infine su «consultazioni elenchi dichiarazioni», cliccare sulla regione della persona che si sta cercando, sulla provincia e sul comune e dopo aver inserito un codice di sicurezza presente sulla pagina stessa, scaricare il file che contiene il dato cercato. Ma non solo è possibile conoscere il reddito complessivo, ma anche una serie di dati tutt’altro che secondari, come la categoria prevalente di reddito, l’ammontare del reddito imponibile, l’imposta netta o l’ammontare del reddito d’impresa.
La cosa mi lascia, personalmente, non poco perplesso: capisco che sono dati pubblici, ma non mi pare la cosa migliore diffonderli con queste modalità. Nulla in contrario se uno dovesse almeno mandare una e-mail per richiedere il dato, ma in questo modo la sensazione è di una violazione della privacy, anche perché questi dati potrebbero essere usati in modo “improprio” da terzi (datori di lavoro, fornitori, clienti, ecc.) che potrebbero utilizzare questi dati, senza nemmeno dover fare lo sforzo di chiederli, per guidare le loro scelte.
Personalmente, generalizzando sul problema della privacy, mi pare che ci sia un grosso equivoco nell’approccio alla privacy da parte della legge italiana, che si preoccupa molto dell’esistenza dei dati, ma una volta che i dati “ci sono”, non si cura poi tanto delle finalità del trattamento, che invece dovrebbe essere il problema centrale: in altre parole, il trattamento per le finalità “implicite” dovrebbe essere sempre consentito, mentre dovrebbe essere esplicitamente autorizzato l’utilizzo dei dati per scopi diversi.
Mentre adesso tutto viene spesso risolto con una generalissima informativa che aggiunge burocrazia ma non introduce tutele reali.
Banche e Risparmio [http://www.banknoise.com]
invece di diffondere notizie false, scrivete cose corrette per il cittadino.dal sito dopo elenco uffici non si va da nessuna parte e all’agenzia delle entrate, dicono che le dichiarazioni dei reditti non sono pubbliche. bisogna avere delega o essere il titolare.questo è stato detto questa mattina dall’agenzia dell’entrate di roma 3 via di settebagni
Ehm, è un post di un anno fa: le dichiarazioni dei redditi hanno fatto in tempo a diventare pubbliche e tornare private, dato che la cosa aveva sollevato (come era prevedibile) molteplici proteste.
E’ sempre buona abitudine di verificare anche la data di quello che si sta leggendo, soprattutto su queste cose come queste.
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