L’omicidio di Connie Franklin aveva fatto scandalo negli USA. I fatti risalgono al 1929, e il crimine aveva fatto scalpore per la sua efferatezza: Franklin era in auto con la sua fidanzata, Tillar Ruminer, quando furono fermati da cinque malviventi, che avrebbero stuprato a turno la ragazza e torturato e ucciso l’uomo, smembrando poi il corpo.
Il processo ebbe una grossa attenzione mediatica, e c’era grande incertezza, poiché si basava solo sul racconto della Ruminer e mancavano prove concrete, a partire dal cadavere dell’uomo (o almeno parti di esso).
Proprio durante il processo, un uomo del tutto identico a Connie Franklin è riapparso in città, in cerca di lavoro. L’uomo negava di essere Franklin, e anche la Ruminer negava fosse lui, ma sia la polizia che i giudici erano ben poco convinti.
L’uomo è stato convocato dalla difesa degli imputati come testimone al processo, per dimostrare che Franklin era ancora vivo.
Per quanto negasse, grazie alla testimonianza di molte persone, all’analisi grafologica e alla cartella medica, alla fine la difesa è riuscita a dimostrare che l’uomo era proprio Franklin. O meglio, anche Connie Franklin era un nome falso: il vero nome dell’uomo era Marion Franklin Rogers, disertore che aveva anche abbandonato moglie e tre figli.
Il giudice, per mettere fine al clamore del caso , dopo la fine del processo avrebbe ordinato di bruciare tutti gli incartamenti del processo, ma Connie Franklin è comunque riuscito a passare alla storia come “l’uomo che testimoniò al processo per il suo omicidio”.
[…] rapina nel 1990, omicidio del quale lui si era sempre proclamato innocente. Poche settimane fa, il principale testimone dell’accusa (un ragazzo tredicenne al momento dell’omicidio) ha deciso di “togliersi un peso dallo […]
[…] rapina nel 1990, omicidio del quale lui si era sempre proclamato innocente. Poche settimane fa, il principale testimone dell’accusa (un ragazzo tredicenne al momento dell’omicidio) ha deciso di “togliersi un peso dallo […]
[…] rapina nel 1990, omicidio del quale lui si era sempre proclamato innocente. Poche settimane fa, il principale testimone dell’accusa (un ragazzo tredicenne al momento dell’omicidio) ha deciso di “togliersi un peso dallo […]