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Dio esiste? Decidera’ il giudice

Don Enrico Righi, parroco di Bagnoregio (Viterbo), è stato querelato da un concittadino per abuso di credulità popolare. Luigi Cascioli, agronomo in pensione 70enne, lo ha portato in tribunale come rappresentante dei ministri della Chiesa per la sua azione di diffusione delle Sacre Scritture. Per lui, dopo lunghi studi, questi testi alla base della religione cattolica presentano come verità storiche dei falsi. L’esistenza di Gesù Cristo compresa.


Niente di personale, precisa il querelante che ha frequentato il seminario assieme al parroco che perciò chiama per nome “Enrico”. Anche se poi lui si è iscritto all’Union des Athès. “Mentre Enrico, lui no, lui ha deciso di fare carriera” dichiara Cascioli. Ma solo la volontà di stabilire, a duemila anni di distanza, se Gesù è esistito davvero o è un’invenzione della santa madre Chiesa.

Il tutto è partito da un suggerimento del legale di Cascioli, Mauro Fonzo, che in paese ormai viene chiamato l’avvocato del diavolo. Così, Luigi Cascioli ha trascorso tanto tempo sui libri ed è giunto alla conclusione che gli eventi “presentati come veri e storici dalle cosiddette Sacre Scritture sono in realtà dei falsi. Primo fra tutti la storicizzazione della figura di Gesù Cristo, per buona parte mutuata dalla figura di Giovanni di Gamala, figlio di Giuda”. Addirittura per l’agronomo in pensione “l’ufficio marketing di Dio” e cioè la Chiesa Cattolica, avrebbe abusato della credulità popolare, infrangendo l’articolo 661 del codice penale. E come corpo del reato Cascioli porta il bollettino che il parroco diffonde ogni mese ai suoi parrocchiani.

Una causa persa in partenza? Sicuramente una bella patata bollente per il pm Renzo Petroselli della procura di Viterbo incaricato dell’indagine. Perché la vicenda ha ormai diversi capitoli: una prima querela è stata archiviata dal gip Gaetano Mautone nel 2003. A questa Cascioli ha reagito con un esposto al tribunale di Perugia per errore procedurale: “la querela era stata depositata a carico di ignoti, mentre noi avevamo esplicitato nome e cognome di colui che, citiamo dagli atti processuali “lede la tranquillità morale della popolazione arrecando emotional distress” si legge negli atti. Poi l’ex agronomo ha presentato una seconda querela chiedendo un “incidente probatorio” su Gesù e la costituzione di una commissione ad hoc composta da storici ed esegeti dei vangeli. La procura ha quindi inviato l’avviso di garanzia a don Righi.

http://www.tgcom.it/cronaca/articoli/articolo205566.shtml

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