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Gruppo per i diritti delle donne vuole che l’imene sia rinominato “corona vaginale”

Un gruppo svedese di attivisti per i diritti delle donne pretende che l’imene cambi nome, e sia chiamato “corona vaginale”. La motivazione, secondo i sostenitori dell’iniziativa, è che intorno all’imene si sarebbero generati tutta una serie di “miti”, legati anche alla verginità, che non favoriscono la corretta informazione sulla sessualità, da parte delle donne stesse.


In particolare, l’iniziativa è nata perché secondo il gruppo il termine svedese era fuorviante, perché il termine (mödomshinna) ha il significato letterale di “membrana della verginità”, ed era accusato di dare idee sbagliate sulla sessualità femminile. Poiché l’imene non è comunque mai una membrana chiusa, e neppure scompare dopo il primo rapporto sessuale, il termine era considerato scorretto e fuorviante: “in alcuni casi, la ‘mitologia’ sull’imene diventa un punto centrale della vita delle giovani ragazze, e fa perdere loro il rapporto con il loro corpo“.

Dopo aver portato avanti l’iniziativa in Svezia, il gruppo ha ritenuto di dover portare avanti la campagna a livello internazionale, per l’interesse riscontrato all’estero, e quindi ha proposto un nuovo termine anche per la lingua inglese. “Il linguaggio ha molto più potere di quello che normalmente pensiamo“, spiegano.

The Local

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