Nel 1780 Galvani scoprì come l’elettricità potesse stimolare i muscoli delle rane. Subito dopo, gli scienziati di tutto il mondo stavano ripetendo lo stesso esperimento con animali di tutti i tipi.
Il nipote di Galvani, Giovanni Aldini, fece una dimostrazione in cui applicò correnti da 120 volt al cadavere dell’assassino giustiziato George Forster, riuscendo anche a farlo “ballare”. Il London Times scrisse “sembrava agli spettatori che l’uomo stesse per essere riportato in vita”. Alcuni scienziati tentarono effettivamente di rianimare dei cadaveri attraverso l’elettricità: ovviamente non ottennero alcun risultato, se non quello di ispirare Mary Shelley nel scrivere Frankenstein nel 1816.
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