Il commercio elettronico ha avuto un forte sviluppo nel corso del 2020, anche come conseguenza diretta del fatto che a causa dei vari lockdown, limitazioni agli spostamenti e esigenze di distanziamento molte persone hanno preferito gli acquisti online rispetto a quelli in negozio.
In generale, l’online è da tempo preferito per l’acquisto di prodotti personalizzati, quali ad esempio quaderni, tazze e gadget in generale che si possono personalizzare su siti come https://www.maxilia.it/. La pandemia ha portato alla diffusione di una nuova categoria di prodotti personalizzati: le mascherine, che molte imprese hanno deciso di personalizzare con il proprio logo per i propri dipendenti o per i clienti: un gadget spesso molto apprezzato da chi lo riceve, di questi tempi, e che ha costi che sono più che abbordabili.

Ma nonostante il commercio elettronico sia ormai parte del quotidiano, ci sono molti fatti curiosi che riguardano questo tema che non sono noti ai più. Ecco i 10 fatti che probabilmente non conoscete.
- Il commercio elettronico è molto più vecchio di quello che credete. La prima dimostrazione pratica è avvenuta nel 1979: lato utente si utilizzava un televisore modificato e una linea telefonica.
- Anche Amazon è più vecchia di quello che molti credono: ha aperto nel 1995 (anche se non è riuscita ad avere un attivo fino al 2003).
- La prima grande azienda ad offrire servizi di e-commerce è stata però Pizza Hut: già nel 1994 aveva iniziato a dare ai clienti la possibilità di ordinare la pizza tramite il computer.
- Netflix e gli altri servizi di streaming di film hanno “cancellato” i vecchi negozi di noleggio di videocassette, ed in particolare la famosa catena di Blockbuster, che aveva quasi 10.000 negozi e 85.000 dipendenti in tutto il mondo, fallita nel 2010. Curiosamente, Netflix è nata perché l’ideatore era irritato con le politiche di “multe” sui resi applicate da Blockbuster. Eppure Blockbuster aveva avuto la possibilità di acquistare Netflix nel 2000, quando era appena nato, per 50 milioni di dollari, ma ha rifiutato.
- Sono gli uomini a fare gli acquisti maggiori: la spesa media di un uomo è infatti il 68% più elevata rispetto a quella di una donna. Questo non solo perché gli uomini acquisterebbero più di frequente beni di lusso o elettronici, ma anche perché sarebbero più propensi ad acquistare prodotti in quantità maggiori, in modo da poter usufruire di sconti sul prezzo unitario e/o sui costi di trasporto.
- Secondo alcuni studi, entro il 2040 il 95% delle vendite saranno di commercio elettronico. Va detto che in questo caso di parla di commercio elettronico in senso esteso, includendo anche quando l’acquirente raccoglie informazioni o compara i prodotti online.
- Il servizio clienti è importante anche nelle vendite online. Circa l’80 per cento dei partecipanti ad uno studio ha detto che smetterebbe di acquistare alle aziende a causa di una scarsa esperienza nel servizio clienti.
- I consumatori acquistano da più dispositivi. Alcuni studi stimano che l’85 percentuale dei clienti inizi gli acquisti da su un dispositivo e lo completa su un altro
- I navigatori odiano i siti lenti. Se un sito web impiega più di 3 secondi per caricarsi, il 57 percento dei consumatori lo abbandona piuttosto che aspettare.
- In Italia, il 31% degli intervistati in uno studio di qualche mese fa ha dichiarato di avere aumentato il numero di acquisti online di prodotti normalmente acquistati in negozio a causa del Covid-19. In Germania sembra essere accaduto l’opposto: non solo appena il 12% avrebbe aumentato gli acquisti, ma il 15% li ha diminuiti.