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Coppia compra terreno intorno ad una riserva di tigri, e lo lascia alla natura

tigre del bengala

Il “consumo” dell’ambiente naturale è il primo fattore che mette in pericolo molte specie selvatiche. Una coppia di ambientalisti ha cercato di contribuire in modo molto concreto.


Il fotografo naturalista e ambientalista indiano Aditya Singh e sua moglie hanno acquistato terreni adiacenti alla famosa Ranthambore Tiger Reserve in Rajasthan, e li hanno semplicemente lasciati a sé stessi perché la foresta ricrescesse e facesse da rifugio per grandi felini e altri animali selvatici.

Tutto è iniziato nel 1998, quando Aditya Singh ha lasciato il suo lavoro pubblico a Delhi e si è trasferito in una zona remota del Rajasthan, nelle vicinanze della Ranthambore Tiger Reserve, per essere più vicino alla natura. Ha iniziato a dedicarsi alla fotografia e insieme a sua moglie, l’artista Poonam Singh, ha aperto un ostello per turisti per guadagnarsi da vivere.

I due erano riusciti ad acquistare un pezzo di terra, perché gli agricoltori erano ansiosi di vendere a causa della paura che le tigri della vicina riserva “evadessero” e si avventurassero sulle loro proprietà. Già nel corso dello stesso anno, la coppia ha acquistato altri terreni, ma invece di piantare colture, hanno semplicemente permesso alla natura di impossessarsene.

L’area si chiama Bhadlav. Ero andato in questa zona insieme a un regista della BBC, poco dopo essermi stabilito a Ranthambore. Questa zona era talvolta visitata da predatori come tigri e di conseguenza, gli agricoltori vendevano la loro terra“, ha detto Singh. “Ho comprato il terreno e non ho fatto nulla se non rimuovere le specie invasive. Abbiamo permesso alla natura di riprendersi e ora dopo 20 anni è diventata una lussureggiante macchia verde della foresta che è frequentemente visitata da tutti i tipi di animali, tra cui tigri, leopardi e cinghiali, durante tutto l’anno“.

Un effetto collaterale inatteso ma apprezzato è che questo nuovo paradiso verde è diventato così popolare tra i grandi felini che è molto più raro che si avventurino nelle terre degli agricoltori. “È semplicemente perché gli animali comprendono che in questa zona della foresta hanno prede, acqua e riparo sicuro senza alcun disturbo“, ha detto l’uomo.

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