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Tempo di tornare alla posta tradizionale?

penna stilografica

Alcuni “futurologi” sostengono che le e-mail diventeranno obsolete nel giro di pochi anni ancora: in effetti, l’importanza di questo canale di comunicazione è andata scemando negli ultimi anni, e ci sono dei problemi rilevanti che ne limitano la possibilità di un uso efficace, primo fra tutti il fatto che è molto facile falsificare il mittente (eccetto che nel caso della PEC, che ha però un uso relativamente limitato), rendendo facile spam e phishing, senza contare la massa di email indesiderate che spesso annegano quelle rilevanti.


Viene quindi spontaneo domandarsi che ne sia della posta tradizionale: c’è ancora qualcuno che la usa?  Indubbiamente, le cose sono cambiate rispetto al passato. Negli ultimi dieci anni, il numero di lettere in transito negli uffici postali americani è crollata del 50%. Tolte bollette e le tradizionali cartoline di auguri di natale, la famiglia media americana riceve solo 10 lettere personali all’anno. In Gran Bretagna, la metà dei bambini non ha mani mandato una lettera.

Ma di fronte a questo cambiamento, c’è chi sostiene che è il momento di tornare alla posta tradizionale, che in un epoca di chat whatsapp infinite può permettere di fare emergere il proprio messaggio.

Lo scrittore e umorista David Sedaris è balzato agli onori della cronaca per la sua abitudine di scrivere lettere ai suoi fan e a tutti quelli con cui lavora in tour di libri. Manda anche sempre un biglietto di ringraziamento per chi lo invita a cena. “Mi sento come se fosse dpiù i classe farlo con la posta ‘reale’”, ha detto. “È troppo facile farlo via email. E non ha neanche tanto significato”.

Anche gli psicologi sottolineano i benefici della scrittura tradizionale: quando scriviamo a mano, conserviamo le informazioni migliori e possiamo persino aumentare la nostra creatività.

In uno studio, Steven Toepfer, professore associato di sviluppo umano e studi familiari presso la Kent State University di Salem, ha chiesto ai partecipanti di comporre tre “lettere di ringraziamento” nell’arco di un mese. I partecipanti potevano scrivere a chiunque, purché il contenuto fosse positivo. Con ogni lettera, i partecipanti hanno sperimentato livelli più elevati di felicità e soddisfazione e livelli più bassi di sintomi depressivi.

Saeideh Heshmati, assistente professore di psicologia positiva alla Claremont Graduate University, ha recentemente studiato cosa fa che le persone “si sentano amate”. Ha scoperto che “piccoli gesti nella vita di tutti i giorni”, come le persone che ti sostenevano senza aspettarsi nulla o mostrare compassione nei momenti difficili, erano quali sono i partecipanti più d’accordo come “amorevoli”.

Dato che la carta richiede più sforzo della posta elettronica, Saeideh Heshmati, assistente professore di psicologia positiva alla Claremont Graduate University, ha evidenziato che i destinatari tendenzialmente “si sentiranno più amati perché si è preso il tempo per fare qualcosa apposata per loro”. Ecco allora che se la lettera è accompagnata da una busta curata, come quelle proposte da Paese delle Buste, l’effetto è ancora più efficace.

Florence Isaacs nel suo libro “Just a Note to Say”ha evidenziato come nell’era digitale siamo aggrediti da una raffica di informazioni, molte delle quali hanno poca o nessuna importanza, eppure le parole personali sulla carta spesso vengono salvate in un scatola da scarpe, diventando un ricordo da rivisitare attraverso gli anni.

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