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La strana tradizione di un villaggio portoghese per la Befana: far fumare i bambini

sigaretta

Le celebrazioni dell’Epifania nel villaggio portoghese di Vale de Salgueiro sono caratterizzate da una tradizione che ogni anno provoca un stupore e critiche tra gli “esterni”: in questa occasione, infatti, i genitori incoraggiano i loro bambini (alcuni di appena 5 anni) a fumare sigarette.


La gente del posto dice che la pratica è stata tramandata da secoli come parte della celebrazione della vita legata all’Epifania cristiana e al solstizio d’inverno, ma nessuno è sicuro di ciò che simboleggia o perché i genitori comprino i pacchetti di sigarette per i loro figli e li incoraggino a fumare.

Le celebrazioni di due giorni, che iniziano il venerdì e terminano il sabato con una messa, includono danze intorno ai falò, suonatori di cornamusa, ed un “re” eletto che distribuisce vino e snack in abbondanza.

L’età legale per acquistare tabacco in Portogallo è 18 anni, ma non ci sarebbe invece un divieto per i genitori che proibisca loro di dare ai bambini sigarette e le autorità portoghesi non intervengono per fermare la pratica.

Guilhermina Mateus, proprietaria di un bar del posto, cita la consuetudine come motivo per cui dà alle sue figlie sigarette. “Non so spiegare perché, non vedo alcun danno in questo perché non fumano davvero, inalano e immediatamente espirano, ovviamente”, ha detto la donna in un’intervista dello scorso anno. “Ed è solo in questi giorni, oggi e domani, poi non chiedono più sigarette”.

Jose Ribeirinha, uno scrittore che ha pubblicato un libro sulle festività della Vale do Salgueiro, ha detto che le radici della tradizione sono sconosciute, ma potrebbero avere a che fare con la celebrazione della rinascita della natura e della vita umana. Ha detto che il villaggio si trova in una regione che segue molte tradizioni risalenti al periodo pagano e che fin dai tempi dei romani, durante il periodo del solstizio d’inverno, gli abitanti del luogo qui si “prendevano la libertà” di fare cose che sarebbero state inaccettabili nel resto dell’anno.

Ribeirinha crede anche che il relativo isolamento del remoto villaggio (che si trova a 450 chilometri a nord-est della capitale Lisbona) abbia contribuito a mantenere viva la tradizione, dato che la circostante regione di Trasos Montes “è sempre stata la più lontana da Lisbona, la più ‘dimenticata’”.

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