Nelle Blue Mountains in Oregon (USA) si trova uno dei più strani e più antichi organismi scoperti sul pianeta Terra, un fungo gigante che esisterebbe da oltre 2.400 anni. Si tratta di un Armillaria ostoyae, che copre approssimativamente 890 ettari, equivalenti a 8.900.000 metri quadrati (1.665 campi di calcio), rendendolo il più grande organismo mai scoperto.
Il fungo gigante si diffonde attraverso il sistema di radici della foresta in cui risiede e uccide lentamente tutto ciò che è sul suo percorso, rendendolo non solo l’organismo più grande del pianeta ma anche uno dei più letali. Per alcune settimane ogni autunno, il fungo “esplode” in grappoli giallastri con cappelli, lemelle e spore, ma nel resto dell’anno assume la forma di un sottile strato bianco, simile alla pittura al lattice. È in questa forma meno appariscente, tuttavia, che il fungo è più letale, in quanto può diffondersi più facilmente attraverso gli alberi.
Gli alberi spesso traggono vantaggio dalla presenza di funghi alle loro radici, poiché aiutano a spostare i nutrienti attraverso il terreno. Gli Armillaria Ostoyae però. Si estende sotto la corteccia degli alberi e fa marcire le radici, succhiando lentamente la vita dall’albero nel corso dei decenni. Gli alberi tentano di combattere il fungo parassita trasudando sostanze protettive dalla loro corteccia, ma combattono una battaglia già persa.
Il fungo è stato scoperto nel 1988 da un dipendente del servizio forestale, Greg Whipple. Inizialmente pensava che il fungo coprisse “solo” 160 ettari, ma col tempo ci si è resi conto che era molto più grande di quello. Il servizio forestale ha scavato campioni da molte aree della foresta, e ovunque hanno trovato funghi. Inizialmente, pensavano fosse semplicemnte lo stesso tipo di fungo, ma ulteriori test del DNA hanno rivelato che si trattava in realtà di un singolo organismo vivente. Gli esperti hanno calcolato calcolarono che, messo assieme, il fungo avrebbe pesato almeno 7.500 tonnellate, forse fino a 35.000 tonnellate.
“Non abbiamo visto nient’altro in letteratura che suggerisca che qualsiasi altra cosa al mondo sia più grande, come superficie coperta”, ha detto Greg Filip.
Per quanto sia un organismo affascinante, l’industria locale del legname odia profondamnete questo fungo, dato che da sempre dstrugge il loro legno, ma non hanno trovato un modo efficace per fermarlo. Negli anni ’70, i ricercatori hanno tentato di eliminare interamente il fungo su diversi terreni di prova: tagliarono alberi, scavarono ceppi, e in alcune zone estrassero ogni fibra che riuscirono a trovare. Il metodo ha prodotto qualche risultato, ma l’approccio era molto laborioso, costoso e non fattibile su scala reale.
Dan Omdal, con il Dipartimento delle risorse naturali di Washington, sta tentando un altro approccio: lui e la sua squadra hanno piantato diverse specie di conifere vicino al ceppo di un albero ucciso dal fungo, con la speranza che almeno una delle piante si dimostri tollerante al fungo.