Il gioco d’azzardo è un fenomeno decisamente diffuso in Italia: si stima che oltre il 54% degli abitanti del nostro paese (30 milioni di persone) abbia giocato e scommesso almeno una volta negli ultimi 12 mesi, e la possibilità di giocare online in sale da gioco e casinò online probabilmente favorisce la diffusione di questa abitudine, e anche se spesso l’attenzione è speso alle situazioni patologiche, va detto che nella maggior parte dei casi il gioco è vissuto in modo “sano” (le stime parlano di percentuali di giocatori patologici che vanno tra l’1% e il 5% del totale giocatori, ma in termini assoluti vuol pur sempre dire tra le 300.000 e il milione di persone, quindi certamente un fenomeno non trascurabile).
Ma come hanno avuto questa diffusione questo tipo giochi? Iniziamo con qualche dato e cenno storico. Bisogna tornare indietro di sei anni per ricordare il momento in cui la febbre del gioco e quindi dei casinò online è esplosa definitivamente nella maggior parte d’Europa e naturalmente anche nel nostro Paese. Una lunga lista di giochi era diventata utilizzabile direttamente tramite web, con il cosiddetto gioco digitale.
Certo, si potrebbe obiettare che non ci sia stato niente di realmente nuovo. Ma la novità stava nel fatto che prima il gioco non era legale nel nostro Paese, e quindi prima chi giocava dall’Italia trovava un modo per “bypassare” le leggi e la burocrazia, con conseguenze negative per i giocatori stessi. In pratica non poter effettuare una registrazione dall’Italia sui siti di gioco comportava anche non essere tutelati dalle leggi e diritti, in caso di problemi. Video poker e slot machine erano relegate a luoghi fisici come bar e sale da gioco. Tutto questo costituiva quindi una perdita e un’emorragia significativa per quanto riguardava il circuito del gioco d’azzardo. Nel 2012 la legge viene sbloccata e anche in Italia diventa possibile giocare sulle video slot e da questo momento in poi avviene una vera e propria riscoperta dei giochi da casinò online, e un numero sempre maggiore di persone inizia a testarle e a provare il brivido del gioco digitale.
Come detto in apertura, la maggior parte delle persone riesce a provare questo “brivido” in modo sano, e si può sfatare il mito che vorrebbe il giocatore d’azzardo o il pokerista come una persona “dedita al vizio”. Intervistando un numero consistente di giocatori professionisti e gamblers digitali, si scopre ad esempio che spesso sono dei salutisti che preferiscono praticare sport, piuttosto che fumare. Giocare dovrebbe essere infatti trattato come un hobby e un passatempo, ma fatto con soldi veri e per questo applicando le dovute attenzioni (ad esempio, evitando di giocare soldi di cui si ha bisogno, ma solo quelli che ci si può “permettere di perdere”). Si dovrebbe trattare di gioco e del puro piacere di farlo, non della “necessità” di guadagnare.
