Vi mettereste addosso un “vestito di merda”? Scommettiamo che la risposta è no, sia che parliamo in senso figurato e men che meno se parliamo in senso letterale. Pensateci bene però, perché la cacca di mucca potrebbe essere una nuova fonte di materiali per realizzare i vestiti, almeno secondo una designer olandese.
Il problema degli escrementi di mucca è un problema ambientale notevole, con tutti gli allevamenti presenti nel mondo, e il riciclo al momento è solo parzialmente efficace. La designer di Eindhoven Jalila Essaïdi ha deciso di mettersi alla ricerca di nuove strade per riutilizzare questi escrementi, ed ha avuto dei risultati che probabilmente sorprenderanno molti.
Lavorando nel suo “BioArtLab“, la Essaïdi ha scoperto che il letame può essere usato come base di partenza per realizzare di nuovi materiali biodegradabili. L’aspetto interessante è che dagli escrementi riesce a ricavare sia la base del materiale che i composti chimici per trattarlo.
In pratica, la base del nuovo materiale (battezzato “Mestic“, dall’olandese mest, letame) è la cellulosa che arriva dalle piante mangiate e digerite dalle mucche, e dal letame vengono estratti anche gli acidi che permettono di creare acetato di cellulosa, che è considerato una sorta di “plastica liquida naturale”. E se ve lo state chiedendo: no, il materiale non puzza ed è perfettamente igienico.
“Non è la prima volta che gli scienziati cercano modi di risolvere il problema del letame, ma è la prima volta che viene considerato una risorse di valore”, ha commentato la designer olandese.
Qualche mese fa, Jalila Essaïdi ha organizzato, con il supporto della città di Eindhoven, una sfilata di moda dove sfilavano una serie di vestiti da lei disegnati realizzati con il Mestic, che hanno attirato l’interesse di alcune case di moda.
E’ probabile che prodotti realizzati con questo nuovo materiale bio-compatibile possano arrivare sul mercato prossimamente: l’unico ostacolo è di tipo psicologico, e cioè come i consumatori possano reagire all’idea di indossare qualcosa “fatto di cacca”.